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Ivan Scalfarotto "gay di professione": chi lo attacca, il cortocircuito

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Ivan Scalfarotto è un deputato di Italia Viva, ex Pd, rieletto il 25 settembre tra le fila dei renziani. Da anni si batte per i diritti degli omosessuali. Eppure ieri è finito nel mirino proprio di un altro punto di riferimento per alcune frange del mondo Lgbt. Simone Alliva, giornalista e scrittore, ieri ha scritto un tweet di fuoco contro Scalfarotto che ha dato vita a una polemica infinita sui social. Scrive Alliva: «Scalfarotto è in politica da più di 20 anni. Non ha portato a casa mai niente per la comunità #lgbt. Ha fatto il gay di professione. Eterno candidato, dalle primarie del 2006 alle regionali del 2020. Oggi per campare ride alle battute del capo Renzi. Carrierone».

 

 

Un'accusa - quella del "gay di professione" che ha subito scatenato la reazione di Carlo Calenda, leader del Terzo Polo che alle elezioni ha riunito nello stesso simbolo Azione e Italia Viva: «Linguaggio sofisticato e contenuti profondi» scrive Calenda riferendosi ad Alliva. «Segnalo che Scalfarotto ha anche fatto molto bene il viceministro per il Made in Italy. Credo che conti per la comunità italiana tutta, lgbt inclusa. Non so se conti anche per lei».

 

 

Ma Alliva insiste: «Scalfarotto eterno "candidato gay", dalle primarie del 2006 alle regionali del 2020. La sua legge contro l'omotransfobia del 2013, la n°245 nota come legge Scalfarotto, divenne l'esempio plastico di come non portare avanti una legge contro l'omotransfobia». E giù accuse, controaccuse, insulti, critiche. Con Scalfarotto che diventa, da simbolo della lotta per il mondo Lgbt, a "nemico" dei diritti.

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