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Meloni, sospetti sullo sbarco dalla nave Ong: "Bizzarra scelta sanitaria"

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Giorgia Meloni mette i puntini sulle "i". Il giorno dopo lo sbarco degli ultimi migranti a bordo della Humanity 1, la premier tiene a precisare che quanto apparso "sui giornali di stamattina" sono "titoli surreali, distanti dalla realtà". Il motivo è semplice: "Non è dipesa dal governo la decisione dell'autorità sanitaria di far sbarcare tutti i migranti presenti sulle navi Ong, dichiarandoli fragili sulla base di possibili rischi di problemi psicologici", confessa ai suoi durante un'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari di Fratelli d'Italia. La scelta, infatti, "è quella dell'autorità sanitaria, che abbiamo trovato bizzarra".

 

 

Il presidente del Consiglio non ha alcuna intenzione di cedere alle ong e permettere sbarchi illegali e incontrollati. "Siamo solo all'inizio del lavoro - promette - e c'è ancora molto da fare, anche per contrastare decenni di propaganda immigrazionista che si è sedimentata a ogni livello e che sovrappone il piano della protezione ai profughi con il controllo dei flussi migratori. Piani diversi che non vanno mescolati". D'altronde - prosegue - "il tema della difesa della legalità vale anche per l'immigrazione: con la sinistra al potere, si è tollerata e alimentata una situazione di totale illegalità ma noi lavoriamo perché le cose cambino".

 

 

Dalla parte della Meloni, le convenzioni internazionali e il divieto imposto alle organizzazioni non governative di sostare in acque italiane, "oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza dei soggetti fragili". A maggior ragione se si considera che "a bordo di queste navi non ci sono naufraghi ma migranti: le persone sono salite a bordo in acque internazionali trasbordando da altre unità navali di collegamento e la nave che li ha presi in carico è attrezzata ed equipaggiata per ospitarli e provvedere a tutte le loro esigenze di accoglienza. Giuridicamente, dunque, non parliamo di 'naufraghi', qualifica che ricorrere invece in regime di Sar". E non è un caso che prima la Francia abbia attaccato l'Italia e dichiarato aperte le sue porte per lo sbarco della Ocean Viking, e poi abbia fatto retromarcia. 

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