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No Meloni Day, sfila l'ignoranza: la prova del fallimento della nostra scuola

Alessandro Sallusti
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Il “NoMeloni day” che ieri ha mobilitato qualche migliaio di studenti mi è piaciuto, per certi versi è stato illuminante. Da che mondo e mondo gli studenti contestano il potere costituito, un po’ perché il potere sta sulle palle ai giovani - altrimenti non si capisce perché i figli dovrebbero contestare i padri - un po’ perché contestare è una facile scorciatoia per fare ciò che i giovani più amano: fare casino. E fin qui tutto bene, nessuna novità. Ma ieri ho visto un salto di qualità ben rappresentato in uno degli striscioni esibiti. Diceva: "L'Italia come l'Iran". Ecco questo è davvero un salto di qualità, ma purtroppo dell'ignoranza, la prova del fallimento totale della scuola, della classe insegnante, del ruolo di padri e madri o come fa chic dire oggi di genitore uno e genitore due.

"L'Italia come l'Iran", Paese in cui, per dirne una, le donne vengono arrestate, torturate e uccise se vanno per strada a volto scoperto? Ma che diavolo hanno studiato e stanno studiando questi ragazzi? Che cosa hanno studiato i loro insegnanti? Qui non è solo una questione di ideologie sbagliate, questa è proprio pura, semplice e grassa ignoranza di giovani cresciuti inebetiti dai social, immersi in un mondo virtuale che fa perdere loro un minimo di senso critico, di consapevolezza e perché no di conoscenza. Giustamente siamo tutti preoccupati che da un momento all'altro possa scoppiare una bomba atomica. Ok, ma della bomba atomica che è già scoppiata senza che ce ne accorgessimo dentro le nostre scuole e le nostre famiglie che fa dire "l'Italia come l'Iran" ne vogliamo parlare?

Quanto tempo dovrà passare, ammesso di essere ancora in tempo, per ricostruire le macerie culturali che ci hanno travolto? Come possiamo avere fiducia nel futuro se stiamo crescendo una classe dirigente che pensa che Giorgia Meloni sia un pericolo tale e quale gli ayatollah iraniani?

No, qui la politica non c'entra nulla, questi non sanno proprio di cosa stanno parlando, questi ragazzi non dovrebbero sfilare ma studiare, ribellarsi all'ignoranza e alla faziosità dei loro insegnati, leggere, viaggiare, capire ma con una attenzione: stare lontano dall'Iran, perché da quelle parti chi vuole vedere e capire, a differenza di ciò che succede nell'Italia meloniana, viene arrestato come è successo alla loro compagna Alessia Piperno, che per tirarla fuori dal carcere e farle riabbracciare famigliari e amici, insomma per farla tornare una ragazza libera, c'è voluto, udite udite cari ragazzi, l'intervento di Giorgia Meloni.

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