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Meloni: "Il governo durerà. Giornalisti? Nervosismo nei mei confronti"

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Giorgia Meloni in un'intervista al Corriere della Sera si racconta e spiega quali sono stati i primi passi del suo governo. Un governo che sta cercando di dare risposte immediate a diversi problemi del Paese con un manovra che dalle pensioni al caro bollette è il segnale della volontà da parte dell'esecutivo di rimettere in moto i consumi e i settori produttivi.

 

"So che questo governo durerà a lungo, anche perché l’Italia ha pagato per troppo tempo l’assenza di stabilità. La manovra lo dimostra: avevamo poche risorse e abbiamo deciso dove concentrarle. Emergono priorità e una visione: crescita economica e attenzione al lavoro, a partire dalla messa in sicurezza del sistema produttivo a fronte del caro energia. Abbiamo dato segnali chiari con la tassazione sui premi di produttività, il fisco per gli autonomi, i provvedimenti che eliminano gabelle inutili, il pacchetto famiglia da un miliardo e mezzo di euro. E poi l’attenzione ai redditi più bassi. Alcuni sono rimasti spiazzati dalle scelte di un governo che, si diceva, avrebbe favorito i ricchi: noi abbiamo scelto invece di sostenere i più fragili e rafforzare la classe media. Anche la tassa piatta incrementale si applica su massimo 40 mila euro, riguarda dunque il ceto medio. Il messaggio di fondo che vogliamo dare è questo: la ricchezza non la crea lo Stato ma le imprese con i loro lavoratori. Allo Stato compete dare una mano. Saremo al fianco di chi, in un momento difficile, si rimbocca le maniche", spiega la Meloni.

 

Sul rapporto con gli alleati aggiunge: "Berlusconi lo sento spesso, su tutte le questioni fondamentali. Anche con Salvini c’è un rapporto costante e continuo. Alcune posizioni che possono sembrare distoniche non mi preoccupano, sono sicura e posso rivendicare di aver condiviso tutte le scelte principali di questo governo. E intendo continuare a fare così". Sulle possibili modifiche alla manovra proposte dagli alleati afferma: "Possono arrivare certamente norme migliorative, non solo dalla maggioranza ma anche dall’opposizione. Escludo che venga stravolta: sono anzi stata colpita dalla coesione nel Consiglio dei ministri che ha approvato la legge di Bilancio. E come si sa in Cdm siedono tanto il segretario della Lega quanto il coordinatore di Forza Italia. Stravolgere la manovra significherebbe delegittimarli. Sicuramente terremo in debita considerazione le proposte che arriveranno dalla maggioranza e spero che anche l’opposizione abbia un atteggiamento non pregiudiziale. Per questo a chi ha chiesto di interloquire, per ora solo Calenda, abbiamo risposto “volentieri”".

 

Poi la Meloni torna sulle polemiche pretestuose seguite alla sua conferenza stampa per la presentazione della manovra in cui ha avuto uno scontro con i giornalisti per motivi di tempo dato che era attesa a Confartigianato: "Io sono una persona che alle domande risponde e non credo di essere nervosa. Vedo invece da parte di alcuni giornalisti un nervosismo nei miei confronti che non avevo ravvisato in passato. Ho fatto 5 conferenze stampa in 4 settimane. Nell’ultima, prima che segnalassi di avere un altro impegno, avevo già risposto a 9 domande. Vi invito a controllare a quante domande abbiano risposto i miei predecessori in occasione della presentazione della manovra. Certo la mia esposizione è stata articolata perché si trattava della legge di Bilancio ed era giusto spiegarla nel dettaglio. Comunque, non voglio alimentare ulteriori polemiche. Dalla prossima conferenza stampa potrei ripristinare le regole del mio predecessore con il quale non ci furono mai problemi".

 

Infine manda un messaggio chiaro a Roberto Saviano e a chi le ha chiesto di ritirare la querela: "Io ho presentato la querela quando ero capo dell’opposizione. L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una “bastarda”. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto. Non capisco la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio: significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge? Io credo che tutto verrà trattato con imparzialità, vista la separazione dei poteri. Ma penso anche che una certa sinistra non debba considerarsi al di sopra della legge. Sto semplicemente chiedendo alla magistratura quale sia il confine tra il legittimo diritto di critica, l’insulto gratuito e la diffamazione".

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