Elly Schlein ha finalmente sciolto le riserve e si è ufficialmente candidata alla segreteria del Pd o del PaDeL (partito del lavoro), come ha suggerito Lepore. Lei che fin dall'inizio ha subito fatto capire la sua missione. Vuole essere l'anti-Meloni. Quella che scimmiottò il suo slogan, ricordate? : «Sono una donna, amo un'altra donna, ma non sono meno donna per questo».
Ora capisco che posso apparire insensibile e poco inclusiva, ma non nego che conoscere l'inclinazione sessuale di un ipotetico leader è un dettaglio che non ritengo fondamentale per la politica. C'è un solo ed unico pensiero dominante nella testa della Schlein: la donna in tutte le sue declinazioni. La donna come elemento determinante di quel Pd che vorrebbe rappresentare e che è lo stesso, vorremmo ricordarle, che ha sempre relegato le sue donne a margine, a quote, a ruoli secondari.
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Quel Pd che nel precedente governo non contava un solo Ministro donna. La nuova paladina che pone la donna al centro di ogni suo dibattito, è consapevole che le donne elette con il Partito Democratico sono solamente un terzo degli eletti dem complessivi, e che la parità si pratica e non si predica? Sembra esserselo dimenticato e continua a porre al centro di ogni suo monologo la donna come se fosse un punto di forza da sempre. Ignora che le persone non sono stupide e si è iniziato a sentir parlare di donna di sinistra al potere, solo dopo lo schiaffo a pieno viso preso alle politiche. È servita la conquista della leadership di una donna di destra per rompere quel tetto di cristallo piazzato da sempre sulla testa del Pd, al di sotto del quale campeggiava quel patriarcato che le sue donne condannavano. In pratica combattevano un nemico che avevano in casa. Adesso è arrivata la Schlein a portare la rivoluzione. Uomini del Pd siete avvisati. Bonaccini attenzione!
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Abbiamo riflettuto a lungo prima di fare questo titolo, non tanto per la seconda parte, “fuori di testa” che...
«Aderisco al percorso costituente, non sto a guardare. No a logiche di cooptazione e al modello dell'uomo solo al comando». Che piglio (e anche che confusione di idee...) Non ce ne è mica solo per voi? Poteva risparmiare Giorgia Meloni? «Inutile avere una premier donna se non aiuta le donne». Ma cosa significa? Il compito di Giorgia Meloni non è quello di rappresentare e proteggere la metà del popolo, quella femminile, è quello di fare gli interessi degli italiani. Dico meglio: dell'Italia. Di questo Paese, di questa Nazione.
Chiedere al premier di occuparsi principalmente delle donne è un atteggiamento da vittime. Scusate se mi permetto ma c'è una cosa che le donne di sinistra non riescono a capire. Le donne non sono esseri inferiori costretti ad arrancare e ad inventare stratagemmi per avvicinarsi il più possibile all'essere superiore. Cioè all'uomo. No, le donne sono persone, esattamente come sono persone gli uomini. Hanno le stesse capacità degli uomini, le stesse doti, lo stesso carisma, la stessa abilità e propensione al comando. E allora se una donna arriva al vertice dello Stato, il suo compito non è quello di tutelare le donne, ma quello di tutelare il popolo e lo Stato. La sinistra, che pure è stata attraversata in questi anni dalle grandi onde femministe, è rimasta nel suo profondo animo fortemente antifemminista. È un suo grande limite. Che la dimezza. Che la pone in una posizione di inferiorità rispetto alla destra. E la Schlein anche ieri ce lo ha voluto ricordare.