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Pier Ferdinando Casini attacca la Meloni, lei lo asfalta

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Duro scontro a distanza tra Giorgia Meloni e Pier Ferdinando Casini in aula a Palazzo Madama, nel dibattito tra la premier e i senatori sulle comunicazioni del governo in vista del Consiglio Ue. Casini, eletto con il Pd, richiama la Meloni: "Noi dobbiamo essere sovranisti europei, se andiamo in ordine sparso non c'è soluzione per l'Italia, non c'è soluzione per nessuno, per la Francia e per la Germania. In ordine sparso tra giganti come India e Brasile non ce n'è per nessuno, abbiamo a stento il 20% del Pil mondiale, l'Europa è marginalizzata". Quindi la stilettata alla leader di Fratelli d'Italia: "Non è Alice nel paese delle meraviglie. Non può sfuggire che le dichiarazioni filo-Putin venivano dalle parti della sua maggioranza, dove ben due dei principali leader sono stati in Crimea nonostante le dichiarazioni di illegalità degli organismi internazionali. Abbiamo sentito critiche contro le sanzioni russe, le alleanze con Le Pen e lo stesso rapporto con i Paesi di Visegrad è in contrasto di interesse con l'Italia".

 

 

 

Il tema, quello della presunta "anti-italianità" della destra italiana oggi al governo, viene smontato punto per punto nella prima parte del discorso della Meloni. "Mi sono trovata a cospetto dei leader internazionali, ho sempre più l'impressione che in questa nazione il problema siamo noi, non abbiamo consapevolezza di quanto il nostro paese sia considerato". "Qualcuno sosteneva che l'Italia sarebbe stata isolata con il governo Meloni - ricorda ancora la premier -, ma noi siamo un paese fondatore della Ue, un paese centrale, quindi come sarebbe stato possibile questo, il problema siamo noi, la nostra stessa considerazione". Poi, rivolgendosi direttamente agli esponenti del Pd: "Durante la mia presidenza del partito dei conservatori non ho mai rilasciato interviste ai giornali internazionali e non l'ho fatto perché, stando all'opposizione, avrei dovuto parlare male del governo italiano e io non parlo male dell'Italia fuori dai confini nazionale. E' un fatto di postura, un fatto di amore nei confronti della propria nazione".

 

 

 

 

E a proposito del "sovranismo europeo" invocato da Casini, ecco la risposta: "L'Europa ha fatto un errore, quello di indietreggiare nel Mediterraneo e andare in ordine sparso. L'Italia può recuperare un ruolo da protagonista, con l'Italia che può avere un ruolo da capofila. Io parlo di piano Enrico Mattei perché racconta di un modello di cooperazione, non un modello predatorio. L'Italia deve essere l'hub di approvvigionamento energetico". Troppo sovranista-sovranista per la sinistra di casa nostra?

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