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Giuseppe Conte, legge ad personam contro Matteo Renzi

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Non più il governo, ma Matteo Renzi. È lui il vero bersaglio di Giuseppe Conte, che starebbe pensando a una legge ad personam per azzoppare l'ex premier. Il leader del Movimento 5 Stelle sta cavalcando l'onda del Qatargate per mettere nel mirino l’ex segretario del Partito Democratico. "Di fronte allo scandalo del Qatargate, la politica non può limitarsi a indignarsi a costo zero. È facile, oggi, prendere le distanze a parole. È arrivato il momento di fare la differenza con i fatti", esordisce per poi arrivare dritto al punto: "Lancio un appello a tutte le forze politiche: mettiamo in campo una solida barriera contro corruzione e influenze di Stati stranieri. I parlamentari italiani sono già ben retribuiti dagli italiani e debbono perorare esclusivamente l’interesse nazionale. Non devono fare i consulenti o i promoter per Paesi che non siano il nostro".

 

 

Inutile dire che il riferimento è chiarissimo, visto che il leader di Italia Viva non ha mai celato i propri rapporti con l'Arabia Saudita. Basta pensare - ricorda Il Giornale - le conferenze ben retribuite a Riad. Ma cosa c'è dietro la battaglia contiana? Da mesi i grillini recuperano consenso. E perché non scippare anche quello del Terzo Polo? I sondaggi danno l'alleanza Italia Viva-Azione poco sotto la Lega. Un bel tesoretto dunque. 

 

 

 

E ancora, per essere più esplicito: "Molto semplicemente i parlamentari non devono più ricevere né un euro né prestare consulenze per Stati stranieri. La funzione pubblica, come recita l’articolo 54 della Costituzione, non deve essere un trampolino di lancio per un carrierismo parallelo". Ma per raggiungere il proprio scopo, Conte deve convincere il centrodestra. Da qui l'appello: "Non abbiamo contratto debiti con nessun finanziatore o gruppi di interesse. Vediamo chi ci sta fra gli altri leader, a partire dai 'patrioti' che sono al Governo, per dare finalmente al Paese una solida legge sul conflitto di interessi". 

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