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Sinistra, altro che "meritevoli": pur di comandare al governo ha piazzato di tutto

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Francesco Storace
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Basta una buona ugola, conoscere a memoria "bandiera rossa" e l'incompetente sfodera un curriculum immaginario. Per i meno preparati è sufficiente "Bella ciao". La rana si trasforma in principe, il compagno in ministro.

Hanno davvero una presunzione inarrivabile, a sinistra. Perché loro sono i migliori, per antico sogno egemonico e faziosità indiscutibile.
Ma ne combinano di cotte e di crude, soprattutto quando la genia posttogliattiana - il Migliore, appunto - arriva al vertice: eccellenza, ministro, sottosegretario. Sono da leggenda alcune delle nomine (e ci limitiamo a poco più di una decina, ma ci sarebbe da infierire). Hanno usato persino i vertici delle Camere - Laura Boldrini - per soddisfare gli appetiti di apparato.

All'Istruzione la perditempo su Twitter - non raggiunge i livelli di Carlo Calenda, ma anche Anna Ascani è una twittarola niente male.
E come tutti gli utenti della rete si fa prendere dalla fretta e scrive di corsa. Mal gliene incolse quando tutta festante annunciò una vasta partecipazione popolare al convegno sulla "buona sola". Da un viceministro all'Istruzione ci si aspetta la parola scuola, non sola, che a Roma vuol dire fregatura.
Dopo una pioggia di sfottò cancellò la prova della sua ignoranza in materia.

 

MARITO E MOGLIE
Da ministro a sindaco - E che dire di Roberto Gualtieri. Il Pd lo trasportò al ministero dell'Economia, da dove annunciò agli italiani addirittura 3 miliardi e passa di euro per combattere il coronavirus. Non aveva capito un tubo dello tsunami dalla Cina. Il leghista Claudio Borghi lo bollò come incompetente e Draghi gli diede retta cacciandolo dal ministero. Ahinoi, lo ha regalato ai romani.

Educato con consorte - Le competenze le ha sicuramente Dario Franceschini, indistruttibile personalità di un Pd che deve ricorrere sempre a lui quando si tratta di formare un governo.

È anche rispettoso per gli affetti familiari, quando si sono fatte le liste del Pd ha chiesto camere separate per sé e la moglie: lui al Senato, lei, Michela De Biase, a Montecitorio.

Il guerrigliero della parola - Se c'è chi fa un uso smodato della parola è Francesco Boccia. Prima di fare il ministro era più noto come marito di Nunzia De Girolamo. Gli è capitato persino di confondere i cacciabombardieri F35 prendendoli per elicotteri: «In sostanza non si tratta di fare guerre, con gli elicotteri si spengono incendi, trasportano malati, salvano vite umane #F35». Testuale. Eccellenza.

 

I miracoli di Speranza - Merita encomi e lodi al curriculum nascosto chissà dove l'ex ministro della Salute Roberto Speranza. Non elenchiamo i danni, che i lettori di Libero conoscono a menadito. Ci limitiamo a segnalare ai "competenti", ai "migliori", che arrivare al vertice della sanità da un assessorato comunale all'urbanistica è davvero un unicum inimitabile.

Lavorare poco, che stanca pure - Tra gli specialisti dei mestieri che alcuni italiani non dovrebbero fare spicca Andrea Orlando. $ stato persino ministro del Lavoro con Mario Draghi. Lo avvistarono in piazza con la Cgil a manifestare contro le politiche sul lavoro attuate da quel dicastero che guidava dal 13 febbraio 2021. Praticamente manifestava contro se stesso.

Catapultata senza pietà - Ovazioni per Beatrice Lorenzin, indimenticabile specialista di salto di schieramento e per questo ministro della Salute. Aveva così tanta popolarità che per farla eleggere il Pd dovette scomodare i mitici compagni di Modena. Immaginate la faccia del sindaco della città quando la Lorenzin, nell'ufficio del primo cittadino, se ne uscì chiedendogli se la foto affissa al muro era quella di Gino Paoli. «No, è Enzo Ferrari», rispose quello sconsolato.

Indimenticabili le sue celebrazioni della festa della donna in un convegno di Farmindustria: «Come donne dobbiamo fare un sacco di cose: partorire, fare carriera, lavorare fino a 70 anni ma anche essere belle e brillanti, in modo tale che una ventenne non ci rubi il posto e il marito. C'è davvero una grande aspettativa verso noi donne». Complimenti.

Friuli al Sud - Posto d'onore nella galleria dei migliori governanti mai avuti dal Belpaese a Giuseppe Provenzano. Ha avuto l'occasione di rivestire l'incarico di ministro per il Sud (due soli anni per fortuna, col Conte 2), e riuscì in una memorabile gaffe. Nel manifesto che reclamizzava il piano di rilancio per il Sud era raffigurato il castello di Duino (che però sta in Friuli-Venezia Giulia).

Quando si sfoggia la Costituzione - Enrico Letta deve esserne innamorato, al punto che la nomina ovunque. Simona Malpezzi per emergere ha studiato e quando le è capitato di occuparsi di vitalizi non ha resistito alla voglia di mortificare i colleghi: «Erano nati con un significato diverso come fu stabilito dai nostri padri costituzionali». Una gaffe imperdonabile, dato che i padri a cui ha fatto riferimento l'esponente Pd erano "costituenti" e non costituzionali. Anche lei sottosegretario, ma ai rapporti col Parlamento. La lacuna le fu rapidamente perdonata: non era una donna di destra.

SFOTTERE PERFINO TRUMP
Vaccino uber alles e contro Trump - La Repubblica italiana ha ricevuto il privilegio di essere servita da Sandra Zampa come sottosegretaria alla Salute. Scatenata sul Covid: «Ho molto apprezzato che la Pfizer abbia atteso l'esito delle elezioni americane e la sconfitta di quel campione di Donald Trump per annunciare l'efficacia straordinaria del vaccino anti-Covid. La scienza ci fa sognare». E se avesse invece vinto Trump, Pfizer avrebbe gettato il siero? Il nemico in casa - La competenza può raggiungere vette impensabili. Agli Affari europei il Pd riuscì a nominare Sandro Gozi, poi eletto al Parlamento europeo ma con le liste di Macron in Francia. Affari europei, italiani odi Parigi? Il mito della scuola - Non si può concludere questa galleria di competenti se non con Valeria Fedeli. Lei sì che ci ha fatto godere al ministero dell'Istruzione. Dalle clamorose "traccie" invece che tracce della maturità 2017, al "battere" al posto di batterio. Risparmiamoci il ricordo dei titoli di studio mancanti per quel ministero, ma è stata capace anche di un notissimo congiuntivo errato in una lettera spedita al Corriere della Sera, fino all'ultimo "più migliori" durante un discorso agli insegnanti. Il resto merita un'enciclopedia (con l'apostrofo, mi raccomando...).

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