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Carlo Nordio zittisce la sinistra: "Non si toccano intercettazioni ai mafiosi"

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Carlo Nordio zittisce la sinistra che ha tanta voglia di scatenare il caos sulla riforma della Giustizia che andrà a toccare il nodo intercettazioni. Il ministro ha usato parole molto chiare: "La riforma non toccherà le intercettazioni su mafia e terrorismo", ha affermato il Guardasigilli, nella sua relazione in Senato sull’amministrazione della Giustizia. "Vi è una profonda differenza tra le intercettazioni che mirano alla ricerca della prova rispetto alle intercettazioni che si vuole siano esse stesse una prova", ha detto Nordio.

 

 

"Quando si dice che i mafiosi non parlano per telefono alludo al fatto che nessun mafioso ritengo che abbia manifestato al telefono la volontà di delinquere o parole prova di un delitto", ha aggiunto, rilevando che "le intercettazioni servomo per i movimenti delle persone sospettate di crimini, terrorismo e altri reati gravissimi: ciò che serve - ha osservato Nordio - è la capacità di comprendere attraverso le intercettazioni rapporti occulti, misteriosi che legano persone ad altre, e per questo le intercettazioni, anche quelle preventive, sono indispensabili". Altra cosa, ha proseguito Nordio, è "il meccanismo perverso, e costosissimo" di intercettazioni giudiziarie pilotate, che finiscono sui giornali, e delegittimano e offendono cittadini non coinvolti in indagini".

 

E sulle parole di Nordio è intervenuta Raffaella Paita del Terzo Polo che ha commentato così le dichiarazioni del ministro: "Ascoltando parlare il Ministro Nordio non si può far altro che applaudire: rigore, garantismo, principi liberali. Lo sosterremo convintamente. La speranza è che lo facciano lavorare perché il suo vero ostacolo sarà, temo, il garantismo a fasi alterne nella maggioranza".

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