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Carlo Nordio, Paita svela la vergogna del Pd: "Tanto vale che..."

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"Nel 2014, ministro, fui raggiunta da un avviso di garanzia e fui accusata di omicidio colposo e disastro ambientale": Raffaella Paita, del Terzo Polo, ha raccontato la sua vicenda giudiziaria personale nell'aula del Senato, a seguito delle dichiarazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Quest'ultimo ha ribadito che la riforma della Giustizia, con particolare focus sul nodo intercettazioni, resta una priorità assoluta per il governo. "Siccome ero certa della mia buona fede - ha continuato la senatrice del Terzo Polo - ho chiesto il rito abbreviato e ho potuto avere una sentenza di assoluzione passata in giudicato solo nel 2019".

 

 

 

La Paita, poi, ha espresso pieno sostegno al ministro: "Il Terzo Polo, dal punto di vista della riforma della Giustizia, del garantismo, dell'equilibrio dei poteri, della separazione delle carriere, di una giusta valutazione sul ruolo dei magistrati, dell'eliminazione dell'abuso di ufficio, di tutte le questioni che insieme fanno l'architrave del Paese, sarà al suo fianco e sarà al fianco di una riforma seria che questo Paese aspetta da moltissimo tempo e che ripristinerà un principio giusto di equilibrio tra potere e magistratura".

 

 

 

Dopo la discussione in aula su Giustizia e intercettazioni, comunque, sono state approvate la risoluzione della maggioranza e quella di Azione-IV. A votare contro i dem. Cosa che alla Paita non è proprio andata giù. Tant'è che poco fa su Twitter ha commentato. "La scelta del Pd di votare contro la nostra risoluzione dimostra quanto quel partito sia intriso di giustizialismo. Tanto valeva che facessero intervenire per loro Scarpinato".

 

 

 

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