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La Russa: "Scrivi quel ca*** che vuoi? Mi scuso, ma solo per quello"

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"Anche da presidente del Senato, lei continua a fare quello che le pare". Myrta Merlino accoglie così Ignazio La Russa. La conduttrice de L'Aria Che Tira su La7 fa riferimento alle critiche che vedono l'esponente di Fratelli d'Italia coinvolto. "Molti - spiega la giornalista nella puntata di giovedì 19 gennaio - contestano che lei dica quello che vuole nonostante la carica che ricopre. Quindi deve stare più attento". La Russa è finito al centro della bufera per aver celebrato la nascita del Movimento sociale italiano. "L'unica cosa di cui mi pento - replica per le rime l'ospite - è quella di non essermi accorto che c'era un microfono e ho detto una parolaccia, ossia scrivi quel 'ca*** che vuoi'". 

Il senatore scende nel dettaglio e parla di un "giornalista maleducato che continuava a insistere, gli ho detto 'scrivi il ca*** che vuoi', di questo chiedo scusa, ma del resto no". Ecco infatti che La Russa è in buona compagnia: "Si lamentano del fatto che io intervenga in manifestazioni di partito. Pietro Grasso ha fondato un partito da presidente del Senato, Bertinotti è andato alla festa di Rifondazione Comunista, Fico interveniva su tutto, il mio amico Gianfranco Fini ha litigato con Berlusconi ha poi fondato un suo partito. Gli brucia, rosicano che uno di destra con la mia storia sia presidente del Senato. Forse qualcuno è terrorizzato dal modello di pacificazione a cui ho ispirato anche il mio primo intervento, io ricordavo il Msi tramite mio padre". Insomma, la polemica sull'attivismo politico nonostante il ruolo istituzionale viene archiviata. Almeno dal diretto interessato.

Così la conduttrice tenta di incalzarlo sul 25 aprile: "Lei lo festeggerà?". Anche su questo La Russa non intende cedere a provocazioni e la liquida: "Guardi che io già l’ho fatto, è questa la cosa assurda, e l’ho fatto quando ero ministro della Difesa. Andai a rendere omaggio al monumento dei partigiani al Cimitero maggiore, portai una enorme corona di fiori e mi raccolsi in silenzio. Cosa farò quest’anno? Ci ho già pensato, ma siamo così lontani dal 25 aprile, non ne parliamo adesso, è presto". 

 

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