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Benzinai, Gelmini: "Perché si è fermato lo sciopero". FdI la smonta

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Mariastella Gelmini non può ammettere che la sospensione dello sciopero sia merito del governo di Giorgia Meloni. La vice segretaria e portavoce di Azione, infatti, tiene a sottolineare in una nota che "il comunicato con cui due delle sigle sindacali che rappresentano i distributori di carburante danno notizia della revoca dello sciopero è emblematico". Quindi cita le loro parole: "Ogni tentativo di consigliare ragionevolezza e concretezza al governo non può o non vuole essere raccolto". "Per la serie", osserva la Gelmini, "inutile scioperare tanto non ci ascoltano".

Quindi, prosegue la ex azzurra, "la protesta è stata annullata per sfinimento dopo lunghi, e inutili, tavoli con il governo. Intanto il prezzo della benzina continua a salire e per circa 30 centesimi lo si deve al governo. A scioperare dovrebbero essere gli automobilisti".

 

 

Ma Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy, la sbugiarda su tutto. "È stato apprezzato l’impegno continuo del governo a migliorare il testo del decreto legge. Che mantiene fisso il principio della trasparenza a beneficio sia dei consumatori che degli stessi gestori". Per questa ragione, il secondo giorno dello sciopero è stato revocato. Il ministro, che ha condotto le trattative in questi giorni, quindi si dice molto soddisfatto dell’apertura di un tavolo permanente nel quale le sigle sindacali hanno "confermato l’intenzione di continuare il dialogo che si è aperto con l’esecutivo". Insomma, tutto il contrario di quanto dichiarato dalla Gelmini.

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