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Autonomia, ddl in pre-Cdm: la frase pesantissima della Meloni

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La bozza del ddl Autonomia arriva all'esame del pre-Cdm. Il testo a firma del leghista Roberto Calderoli deve essere esaminato dal pre Consiglio dei ministri e, salvo sorprese, giovedì approderà in Cdm per un primo esame preliminare. L'obiettivo? Permettere allo Stato di attribuire funzioni di autonomia differenziata a una Regione con una durata "non superiore a dieci anni". Con le stesse modalità con cui viene realizzata, "su iniziativa dello Stato o della Regione interessata, l'intesa può essere modificata". Intesa che può prevedere inoltre i casi e le modalità con cui lo Stato o la Regione possono chiedere la cessazione della sua efficacia, che è deliberata con legge a maggioranza assoluta delle Camere.

 

 

E di fronte alle barricate dell'opposizione, Giorgia Meloni precisa: "Noi vogliamo unire l'Italia e non ci rassegniamo all'idea che ci siano territori e servizi di serie A e di serie B". Alle accuse di voler dividere il Paese, infatti, il premier spiega: "Vogliamo una sola Italia con servizi e diritti uguali per tutti. Una sola Italia in cui lo Stato e le sue articolazioni si mettono al servizio dei cittadini, nella quale nessuno possa sentirsi escluso o figlio di un Dio minore, che lavora insieme per essere più moderna e sostenibile". Basta, quindi, con "i personalismi e le piccole beghe politiche sulla pelle dei cittadini. Questa Nazione ha bisogno della responsabilità della sua classe dirigente. Bisogna remare tutti nella stessa direzione". Dello stesso parere la Lega che aggiunge: "Vogliamo la stessa cosa ma all'insegna di efficienza e autonomia". Insomma, il Carroccio non ha alcuna intenzione di fare retromarcia e punta ad approvare il prima possibile il progetto. 

 

 

Di diverso parere il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico. Secondo Giuseppe Conte la Meloni "forse si è distratta e non si è accorta che il suo Governo sta lavorando già da settimane a un progetto per spaccare il Paese in due". A fargli eco la dem Elly Schlein: "Ci opporremo con forza a ogni tipo di taglio e privatizzazione della sanità pubblica e alla regionalizzazione della scuola di Valditara. Noi siamo quelli che non ci stanno a fare le scuole di serie A e quelle di serie B. Il progetto di autonomia differenziata di Calderoli è inaccettabile".  

 

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