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Delmastro indagato, Serracchiani si scatena: "Spregiudicato, si dimetta"

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Era nell'aria e puntualmente è arrivata la notizia: Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia ed esponente di spicco di FdI, è indagato per rivelazione di segreto d'ufficio. Domani, venerdì 17 febbraio, verrà ascoltato in procura a Roma. I magistrati si muovono per quanto Delmastro ha rivelato a Giovanni Donzelli su Alfredo Cospito e i suoi dialoghi in carcere a Sassari con due esponenti di spicco della criminalità organizzata, dialoghi di cui Donzelli ha parlato in aula attaccando il Pd e Debora Serracchiani in particolare. L'anarchico e i boss, tutti in regime di 41 bis, parlavano proprio della battaglia comune contro il carcere duro.

Insomma, la magistratura punta FdI. E non è una sorpresa. E a strettissimo giro di posta, ecco che il Pd cavalca la notizia dell'indagine per picchiare duro contro il governo e il partito di Giorgia Meloni. A parlare, proprio la Serracchiani e Simona Malpezzi, le capogruppo in Parlamento, che in una nota congiunta affermano: "Le dimissioni di Delmastro sono doverose, non per l’indagine della procura di Roma, ma per le sue gravi responsabilità politiche e istituzionali, per la superficialità e spregiudicatezza con cui ha diffuso informazioni delicate e riservate per colpire l’opposizione. Lo diciamo da settimane: Delmastro deve fare un passo indietro. La Presidente Meloni e il Ministro Nordio cosa aspettano?", concludono scordando come Carlo Nordio, in aula e riferendo sulla vicenda, avesse ricordato come gli atti rivelati da Delmastro a Donzelli non fossero secretati.

Dunque i grillini, con le parole della capogruppo Barbara Floridia: "Secondo quanto si apprende dalla stampa il sottosegretario alla giustizia Delmastro è indagato dalla Procura di Roma per la nota vicenda sui documenti rivelati sul caso Cospito. La giustizia farà il suo corso e resta ferma la presunzione di innocenza. Ma sul piano politico, dopo che i fatti sono stati per giunta ammessi dallo stesso Delmastro, sono ancora più evidenti le ragioni che gli imporrebbero di dimettersi o a Giorgia Meloni di chiedergli un passo indietro. È ancor più urgente la calendarizzazione della mozione di censura presentata alla Camera dal Movimento 5 Stelle".

In difesa di Delmastro ecco Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati: "L’indagine a carico del sottosegretario Andrea Delmastro, la cui notizia arriva dopo il chiarimento del ministro della Giustizia Carlo Nordio sui documenti che non erano secretati, è surreale. Le opposizioni si mettano l’animo in pace: non c’è alcun motivo per cui Delmastro debba dimettersi, piuttosto sia dovrebbe riflettere sull’urgenza di una riforma della giustizia", taglia corto Lupi. In difesa del sottosegretario anche il Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che nella conferenza stampa che ha seguito il CdM ha ricordato come "l'iscrizione di Delmastro nel registro degli indagati non è una condanna né un'affermazione di responsabilità, non c'è nulla di diverso di quanto detto dal premier sul punto"". Insomma, le opposizioni si rassegnino: nessun passo indietro.

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