Cerca
Logo
Cerca
+

Elly Schlein, Mannheimer: "Pd, rischio terremoto"

Renato Mannheimer

  • a
  • a
  • a

Parla di "rischio terremoto nel Pd" Renato Mannheimer. In un articolo pubblicato su il Giornale, il sondaggista si chiede "come risponderà la base del Pd al (per molti sorprendente) esito delle primarie che ha visto la designazione di Schlein a nuova segretaria del partito". Il fatto è che la "base del Pd non esiste come entità univoca" perché il Partito democratico è "un insieme frastagliato di opinioni e atteggiamenti, spesso assai distanti fra di loro. Proprio questa differenziazione e disunità negli stessi orientamenti della base costituiscono probabilmente una delle cause dell'ambiguità e della contraddittorietà che hanno caratterizzato negli ultimi anni la linea politica del Pd e che sono in parte all'origine del suo declino".

 

 

Ma attenzione, continua Mannheimer, perché "le prime analisi hanno mostrato come Schlein sia particolarmente benvenuta tra i giovani e nelle aree urbane del Nord. Nel meridione, invece, prevale un atteggiamento più tradizionale, che ha portato (ma solo in questi contesti) alla vittoria di Bonaccini. Quale sarà la reazione di questo segmento di elettorato tradizionale (e forse più moderato) e di buona parte degli iscritti alla nuova linea proposta da Schlein? Per ora prevalgono lo sconcerto e l'attesa sui primi passi concreti della neo segretaria".

 

 

Infatti, "occorre ricordare che la stessa Schlein ha indicato come obiettivo iniziale del suo lavoro il mantenimento dell'unità del partito e come lei stessa sappia come certe proposte o certe prese di posizione possano essere fortemente divisive", sottolinea il sondaggista. "Tra le altre cose, Schlein si dovrà misurare sulla politica estera: un mutamento delle posizioni sin qui assunte sull'Ucraina potrebbe infatti da un verso attirare i voti di quella larga parte di elettorato che si è ancora di recente dichiarata ostile all'invio di armi, ma produrrebbe al tempo stesso fratture notevoli all'interno del partito". Insomma, conclude Mannheimer, "una estremizzazione/radicalizzazione della linea del partito" potrebbe portare a "un dissenso più marcato, le cui conseguenze sono oggi non prevedibili". 

Dai blog