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Berlusconi, tutti i suoi nemici e i loro insulti: da Boccassini a De Benedetti

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Silvio Berlusconi è stato il leader politico italiano più importante degli ultimi 30 anni, il più amato, ma anche il più odiato della Repubblica. Odiato politicamente, da una sinistra che ha fatto dell'antiberlusconismo la sua ragione di vita, odiato da premier e leader europei come Nicolas Sarkozy, Angela Merkel e prima ancora da Martin Schulz. Attaccato dai giudici - Ilda Boccassini e Antonio Di Pietro in primis - per corruzione, per mafia, per le "cene eleganti" di Arcore, per Ruby. Accusato dalla moglie Veronica Lario, da imprenditori come Carlo De Benedetti, da giornalisti come Marco Travaglio e Michele Santoro che hanno vergato pile di articoli e condotto trasmissioni in tv solo per annientarlo.   

Inutile dire che politicamente, il più grande avversario di Berlusconi è stato Romano Prodi. I due ex premier si sono combattuti per vent'anni ma, fondamentalmente, seppur nemici si sono sempre sopportati e rispettati. L'antiberlusconismo invece è stato portato avanti negli ultimi decessi a sinistra dai suoi esponenti più barricadieri anche attraverso i girotondi, il Popolo viola, il no Cav day. "Berlusconi pericolo per la democrazia", "Berlusconi e il conflitto d'interessi" sono stati il loro unico collante. Che purtroppo per loro non li ha portati da nessuna parte, anzi li ha svuotati di contenuti. 

Ma il Cavaliere ha avuto anche un grande nemico-amico: Gianfranco Fini. Memorabile il botta e risposta tra i due del 22 aprile del 2010. Quel giorno, durante la direzione nazionale del Popolo della Libertà, è andato in scena un durissimo scontro tra Silvio Berlusconi e Fini, ai tempi presidente della Camera dei deputati. "Gianfranco, se vuoi fare politica, noi ti accogliamo a braccia aperte: dimettiti, vieni a farla nel partito e non da presidente della Camera" disse il presidente Berlusconi. La risposta di Fini, diventata un cult, fu: "Altrimenti che fai? Mi cacci?".

E voleva sicuramente cacciarlo dalla scena politica italiana e magari sbatterlo in cella Ilda "la rossa", la Boccassini, che ha coordinato molte indagini su Berlusconi ed è stata la protagonista di storici processi che hanno coinvolto Berlusconi, dallo Sme all’Imi-Sir fino al caso Ruby. Ilda che si è schifata quando il Cavaliere si presentò in tribunale a Milano per rilasciare delle dichiarazioni spontanee e lei "fu costretta a stringergli la mano". 

Da parte sua Berlusconi l'ha sempre indicata come componente di una frangia della magistratura, da lui definita "sovietica" e "comunista". Ilda la rossa "aveva delle motivazioni dentro di lei molto forti da tempo per interrogare chiunque pensasse avesse potuto farmi del male. Tutto quel processo è una farsa, è tutto indirizzato a colpire la mia immagine in Italia e all'estero, fa parte di quella tempesta perfetta che è stata realizzata nel 2011 e che ha portato al colpo di Stato con le dimissioni del mio governo", disse di lei Silvio ai tempi del processo Ruby.

E come non ricordare un altro storico e acerrimo nemico del Cavaliere, Carlo De Benedetti. Quello che ha definito Berlusconi "l'Alberto Sordi della politica italiana", "nocivo per il Paese". Per colpirlo ha persino fatto da megafono alle accuse di Veronica Lario pubblicando le sue lettere su La Repubblica, quando ancora ne era l'editore. Una guerra la loro che è cominciata con la sfida in Tribunale al processo Fininvest-Cir e che continua ancora oggi. Quando Il Cavaliere si è beccato il Covid, l'Ingegnere ha commentato: "Gli faccio i miei auguri, ma resta un grande imbroglione", "ha versato alla Cir 562 milioni, che è la più grande goduria che ho avuto nella mia vita, per uno che ha fatto di tutto per ostacolarmi".  
 

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