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Ecoteppisti, il suicidio del Pd: quando sentono la parola "multe"...

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Fabio Rubini
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Finalmente gli eco-cretini pagheranno per le loro bravate. Da 20mila a 60mila euro di multa a seconda del danno provocato. Non andranno dritti in galera - come chiedeva la Lega - ma almeno verrà toccato loro il portafogli. E questo è solo l’inizio. Con buona pace di Pd e sinistre varie che ieri non hanno perso occasione per schierarsi dalla parte sbagliata. Cioè quella dei teppisti. Ieri il Consiglio dei ministri ha deciso questa nuova misura per scoraggiare gli eco-attivisti che da qualche mese imperversano per tutto il Paese danneggiando facciate ed opere d’arte, con danni da decine di migliaia di euro, che fino a ieri erano a carico della collettività. Ora la musica cambia, perché i proventi delle sanzioni che verranno immediatamente erogate dai Prefetti sulla base della denuncia redatta da un pubblico ufficiale - serviranno al Ministero della Cultura per finanziare i lavori di recupero e restauro. «Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività - ha spiegato a fine Cdm il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano - per ripulire occorrono l’intervento di personale altamente specializzato e l’utilizzo di macchinari molto costosi». Per questo «chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale».

CONTI SALATI
Già, perché i conti di queste “bravate” sono piuttosto salati. A Roma, ha rivelato ieri Sangiuliano, «il ripristino della facciata del Senato, secondo i dati che mi sono giunti dalla Sovrintendenza Speciale di Roma, è costata 40mila euro». A questi si devono aggiungere i 30mila dei danni causati alla facciata di Palazzo Vecchio a Firenze, mentre la conta dei danni per l’imbrattamento della statua equestre di Vittorio Emanuele II che troneggia in Piazza Duomo a Milano non sono stati ancora quantificati con esattezza, ma vista la complessità dell’intervento (e il fatto che in questo caso è stata usata una vernice non lavabile) il conto finale sarà parecchio salato, nell’ordine di decine di migliaia di euro. Minori, ma pur sempre a carico della collettività, sono poi gli interventi a carico della Primavera di Botticelli agli Uffizi e delle balaustre della Cappella degli Scrovegni a Padova. La legge approvata ieri, però, non verrà applicata solo agli eco-cretini, ma anche ai vandali, che saltuariamente danno l’assalto al nostro patrimonio culturale. Multe saranno comminate a chi si arrampica sui monumenti o a chi li danneggia, come nel caso della Barcaccia in Piazza di Spagna a Roma, imbrattata sia dai militanti di Ultima generazione, sia - nel 2015 - dai tifosi olandesi del Fayenord. Alla sanzione comminata con questo nuovo provvedimento si aggiungeranno quelle previste dalla legge già esistente che prevede la detenzione da sei mesi a tre anni per i reati di danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.

LA PROPOSTA DELLA LEGA
Quella di mandare gli eco-cretini (e on solo loro) in prigione è una battaglia portata avanti dalla Lega che, come ha fatto notare sui social Matteo Salvini, aveva presentato una proposta di legge analoga a quella approvata ieri, già nel mese di novembre. Il primo firmatario è il senatore Claudio Borghi che abbiamo raggiunto telefonicamente. «Nessuna polemica, per carità- spiega- ma certo è curioso che subito dopo che il provvedimento a firma Lega è stato incardinato in Commissione giustizia al Senato, sia un altro partito di maggioranza (Fdi, ndr), sia il governo abbiano sentito il bisogno di presentare provvedimenti analoghi. Probabilmente chiosa Borghi - sarebbe stato più corretto discuterne assieme ed eventualmente emendare il provvedimento già depositato dalla Lega. L’arresto in flagrante? È il cuore della proposta del Carroccio, perché potrebbe fare da deterrente a questi episodi di vandalismo». 

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