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Laura Boldrini, ira furibonda per il dl migranti: "Governo disumano"

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Non poteva mancare all'appello Laura Boldrini. La sinistra sbraita per l'approvazione del Dl migranti alla Camera su cui il governo ha posto la fiducia e si scatena l'ira dell'ex presidente di Montecitorio. In un intervento alla Camera la Boldrini ha usato toni pesantissimi contro l'esecutivo, al limite dell'insulto definendo il governo "disumano": "Un insieme di misure affastellate tra loro che a tutto mirano tranne che a prevenire il ripetersi di tragedie come quella avvenuta il 26 febbraio 2023", ha affermato l'ex presidente della Camera. Poi i toni si fanno più pesanti e duri: "Il nome Cutro -ha affermato- evoca innanzitutto il ricordo di quella strage in cui morirono più di cento persone, un terzo delle quali erano minori. Evoca poi lo spirito di solidarietà della popolazione che aiutò nei soccorsi e nell’accoglienza dei sopravvissuti".

"Evoca infine -ha proseguito- il comportamento cinico e ipocrita di un Governo che non ha mai voluto chiarire fino in fondo le ragioni che portarono a quella tragedia, rispondendo alla semplice domanda: perché si mosse la Guardia di Finanza e non la Guardia Costiera? Dopo una strage di quelle dimensioni ci si aspettava come reazione un provvedimento volto a evitare che tragedie come quelle possano ripetersi, e a mettere in campo misure più forti e più estese per il salvataggio in mare, il rafforzamento delle vie legali di accesso in Italia, i corridoi umanitari per i richiedenti asilo e, per i migranti economici, un decreto flussi all’altezza delle richieste del mondo produttivo".

Ma non finisce qui. La Boldrini, che da sempre è testimonial della politica delle porte aperte, ha rincarato la dose sull'esecutivo: "In questo decreto legge c’è poi la misura più grave di tutte: la mutilazione della 'protezione speciale' che provocherà effetti assolutamente dannosi: migliaia di persone che oggi hanno un permesso di soggiorno, che vivono e lavorano regolarmente, che pagano le tasse, diventeranno immediatamente irregolari, non avranno più la possibilità di contribuire allo sviluppo e alla vita sociale del nostro Paese, e verranno lasciati ai margini». «È questa l’essenza dei provvedimenti: in nome della lotta a quelli che l’esecutivo chiama 'clandestini', non fa altro che crearne di nuovi. È accaduto con la legge Bossi-Fini, con la cancellazione della protezione umanitaria voluta dall’allora ministro dell’Interno Salvini, accade ora con questo decreto. È l’ennesima dimostrazione -ha concluso- del fatto che sul tema dell’immigrazione questo è il governo dell’improvvisazione, del caos e della disumanità". Insomma, la solita storia, la sinistra che vuole una immigrazione incontrollata. Un po' come quella che sogna la Annunziata. 

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