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Meloni e la "sottile conquista dittatoriale": la folle profezia di Giannini

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Massimo Giannini, nel suo editoriale su La Stampa, attacca, manco a dirlo, il governo di Giorgia Meloni e la stessa premier. E questa volta lo fa sul presidenzialismo. "Non c'è il tempo né il modo per chiudere in fretta un accordo con le opposizioni, né per imporre alle Camere un testo di legge fatto e finito", scrive il direttore, "ma con questa mossa la Sorella d'Italia costruisce la sovrastruttura ideale che le consente di attraversare dall'alto l'intera legislatura, dando un orizzonte e un senso compiuto alle tre fasi sulle quali sta strutturando il nucleo duro del suo "governo personale" dentro il "governo nazionale". Ovvero, spiega Giannini, "il controllo totale dell'economia attraverso i vertici delle cinque grandi aziende controllate da Tesoro", "la gestione diretta dei fondi del Pnrr attraverso la Struttura di missione trasferita a Palazzo Chigi, l'Opa sul ceto medio attraverso l'appropriazione della Festa del Primo Maggio, celebrata contrapponendo simbolicamente 'il governo che lavora' al 'sindacato che manifesta'". E adesso, si aggiunge appunto ""presidenzialismo".

 

 

La Meloni, osserva ancora Giannini, "è pronta a procedere comunque, a colpi di maggioranza. Sarebbe lo strappo definitivo a un tessuto politico-istituzionale già lacerato da anni di 'occasionalismo costituzionale'. Di pseudo-riforme strumentali, congegnate da coalizioni uscenti con l'unico scopo di avvelenare i pozzi per quelle entranti. Di uso congiunturale della Costituzione, trasformata da casa di tutti gli italiani a terreno di scontro tra fazioni, da patto che unisce a strumento che divide". E adesso "il governo la vuole riscrivere, mutando la sua maggioranza politica in maggioranza costituzionale". Quindi attacca Giannini: "Non vogliamo credere che la Sorella d'Italia si spinga a tanto, per blindare il suo percorso leaderistico inaugurato a Palazzo Chigi con quell'impressionante video-show promozionale", perché allora "si realizzerebbe la più fosca delle profezie, ancora di Sartori, che nel 2009 denunciò 'la sottile strategia di conquista dittatoriale delle democrazie'. Una strategia che sviluppa 'Costituzioni incostituzionali'. E che, senza dare nell'occhio, ne piccona le fondamenta".

 

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