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Rai, Chiara Braga: "Lottizzazione, sia l'ultima volta". Ma per 13 anni il Pd non ha fatto niente

 Chiara Braga

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Il Pd vede sgretolarsi il suo regno in Rai e dopo aver avuto per 13 anni il totale controllo di Viale Mazzini, ora attacca il centrodestra che sta facendo esattamente quello che ha fatto la sinistra: mettere la sua impronta sul servizio pubblico. "Serve una legge sul conflitto di interesse e lavorare per mettere al centro la qualità dell’offerta culturale", tuona la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, parlando a Radio Immagina delle nomine in Rai. "Siamo davanti a una destra che sulla Rai opera secondo una logica di occupazione e di potere, contro le scelte che dovrebbero guidare questo momento così importante e che dovrebbero mettere al primo posto la qualità dell’offerta culturale". E ancora: "Noi ci opporremo e lavoreremo perché sia l’ultima volta che si utilizza una logica spartitoria e di lottizzazione".

 

 

Insomma, quando il vento girava a loro favore, di lottizzazione e occupazione della Rai non volevano nemmeno parlare, ora che il vento è girato questo diventa il tema principale. Dimentica forse la sinistra che fino al 25 settembre 2022 ha governato lei e nulla ha fatto né sul conflitto di interesse né sulla lottizzazione della Rai. Da notare che nell'ultimo consiglio di amministrazione della Rai - governo Draghi - non c'è nessun nome di Fratelli d'Italia, che è il primo partito del Paese. Carlo Fuortes, l'ad che si è dimesso, era area Pd, la presidente, Marinella Soldi, era la "quota rosa" di Draghi. Poi ci sono Francesca Bria (quota Pd). Alessandro Di Majo e Riccardo Laganà, espressione del M5s, Simona Agnes (Forza Italia), Igor De Biasio (quota Lega).

 

 

Insomma, la sinistra vedrà cadere tante teste. Vedremo se si batterà davvero contro la lottizzazione della Rai o se aspetterà che il vento cambi.

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