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Ultima generazione? "Che fine faranno gli ecoteppisti", trema la Schlein

Alessandro Gonzato
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«La gente si è stufata, ha capito che c’era troppa ideologia. Hanno esagerato». 
Chi? 
«I talebani del clima, la sinistra che per anni ha portato avanti le battaglie sul green a tutti i costi, senza tenere conto delle famiglie e delle aziende. Le elezioni europee, tra un anno, certificheranno che tante, troppe cose che hanno sostenuto sono follie».

 

 


Nicola Procaccini è europarlamentare di Fratelli d’Italia dal 2019. A Bruxelles è il co-presidente del gruppo Ecr (l’altro presidente è il polacco Ryszard Legutko), quello dei Conservatori. Alla fine ci sarà l’alleanza coi Popolari?
«Credo di sì, ma penso sarà più un’intesa sui contenuti e i singoli voti. Di fatto penso che si rafforzerà la convergenza che è già partita negli ultimi mesi, anche col gruppo di cui fa parte la Lega. Ormai spesso sul clima votano con noi anche i colleghi di Renew Europe che fanno capo a Macron».
Macron lo fa perché ci crede o per convenienza? 
«Per calcolo politico. In Francia ha problemi enormi di consenso».

 

 


 

Quali sono le «follie» di cui parla? 
«Una su tutte, lo stop alle auto a benzina e diesel nel 2035. Va quantomeno spostato».
E sull’Euro7? 
«Dev’essere ancora votato, per fortuna. E il vento in Europa sta cambiando. I fondatori del Green Deal sono in forte crisi, pensi all’episodio di pochi giorni fa...».
A cosa si riferisce? 
«Al fatto che nella conferenza dei capigruppo i Socialisti, i Verdi e l’estrema sinistra di Left hanno chiesto di portare nella prossima plenaria un documento dal titolo “Il rischio del deragliamento del Green Deal”, ma praticamente tutti gli altri gruppi l’hanno stoppato. I talebani dell’ambiente si lamentano perché il Green Deal come l’avevano ideologizzato si sta sgretolando».

 

 


 

 

Capitolo Pnrr.
«Noi stiamo facendo i compiti a casa con precisione. Poi vedremo se i “no”, eventualmente, saranno nel merito, e in quel caso ci sarà un confronto. Oppure se i “no” saranno stati strumentali da parte di quella sinistra che teme il governo Meloni perché potrebbe fare scuola in Ue, e dunque vuole ostacolarci».
L’Europa di centrodestra, soprattutto se la maggioranza sarà solida, dovrà anche fornire una soluzione all’ondata migratoria...
«Il fatto che oggi Bruxelles lavori sui rimpatri degli irregolari nei Paesi di provenienza, e non solo più sui movimenti secondari, è il segno che stiamo cominciando a raccogliere i risultati delle nostre battaglie. Ma siamo soltanto all’inizio». 

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