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Pd in stato confusionale, in aula si spacca in tre: Schlein all'angolo

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Sul sostegno all'Ucraina, sul rafforzamento del processo di adesione alla Nato, richiesto in un emendamento a una risoluzione votata dal Parlamento europeo, il Pd di Elly Schlein si è spaccato in tre. Alla fine la risoluzione è stata approvata a larghissima maggioranza, con il sostegno compatto anche del gruppo socialista. Ma sul punto dell’adesione alla Nato il Partito democratico si è astenuto e si è diviso: Elisabetta Gualmini e Mercedes Bresso, infatti, hanno votato sì, Irene Tinagli non ha partecipato al voto, Massimiliano Smeriglio ha votato no come i sovranisti della ultra-destra), gli altri si sono astenuti.

 

 

"Il Pd allo sbando nel voto all’Europarlamento sulla difesa dell’Ucraina e sulla Nato, un dato che rivela la natura del centro sinistra: una forza politica con pulsioni anti-occidentali, contro la difesa dell’Europa, dei suoi valori e il rispetto degli alleati", commenta Anna Cinzia Bonfrisco, europarlamentare della Lega. "Ancora più grave è che sia avvenuto a pochi giorni della distruzione deliberata della diga di Kakhovka da parte della Russia di Putin, un crimine di guerra imperdonabile. Per anni il Pd si è arrogato il titolo di fornire patenti di atlantismo agli italiani, ma all’appuntamento con l’aula, alla prova dei fatti, si squaglia come neve al sole per regolare conti interni e ammiccare al Movimento 5 stelle", prosegue Bonfrisco. In questo momento i dem "sono il miglior alleato possibile di Putin. L’Italia è un alleato chiave della Nato, uno Stato leader della difesa in Europa, garante della sicurezza nella comunità internazionale e un partner affidabile. A differenza del Pd, il governo italiano e la Lega di Matteo Salvini non hanno ambiguità".

 

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