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Meloni, fango di Conte in Aula: "Chi è patriota". Il gesto improvviso: seduta sospesa

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Tra giugno e luglio ci sarà un nuovo aumento dello stipendio. Il merito? Tutto del decreto Lavoro che taglia il cuneo fiscale riducendo l'aliquota contributiva a carico del dipendente di un ulteriore 4 per cento, in aggiunta a quanto già fatto dalla legge di Bilancio 2023. E pensare che Giuseppe Conte osa criticare l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Tutto vero. Il leader del Movimento 5 Stelle accusa il premier di riportare "l’Italia all’anno zero". Nel mirino l’abolizione del Reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei pentastellati.

Per il fu avvocato del popolo il sussidio grillino "è stato un aiuto concreto e un barlume di speranza per milioni di cittadini". E di fronte al flop che ha provocato, Conte - nella dichiarazione di voto alla Camera sul dl Lavoro - si difende: "Occorre tempo perché le riforme si sedimentino. Alla nostra disponibilità è stato opposto un muro di gomma". E ancora: "I colleghi della maggioranza si definiscono ’patrioti' ma quanto c’è di patriottico in un governo che se la prende con i più fragili pur di attaccare una forza politica". 

Ma non finisce qui, perché i Cinque Stelle sono riusciti a far sospendere addirittura la seduta a causa di uno striscione portato in Aula. Su questo si leggeva: "Basta vite precarie". "La presidente Meloni - ha poi concluso Conte - invoca il concetto di libertà. È un concetto che diventa parola e triste se si fa cassa sui cittadini più deboli. Libertà è anche garantire a tutti la possibilità di liberarsi dal giogo dello sfruttamento della criminalità. Per questo annuncio il voto fermamente contrario del M5S". 

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