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Paolo Gentiloni minaccia l'Italia: "Staremo a vedere"

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Predica pazienza, Paolo Gentiloni. A margine dell’Eurogruppo a Bruxelles, il Commissario europeo agli Affari economici interviene, sollecitato dai cronisti, sulle tempistiche per lo sblocco della quarta rata del Pnrr. «Finora» spiega «non abbiamo preso decisioni: abbiamo ricevuto dall’Italia la richiesta di modificare 10 dei 27 obiettivi e la stiamo esaminando il più velocemente possibile. Sulla base di questa valutazione daremo una risposta al governo italiano, a quel punto arriverà la richiesta formale per la quarta rata e quindi scatteranno i 2 mesi per la valutazione della Commissione».

 

 

Insomma, ci vorrà del tempo prima di ottenere l’assegno da 16 miliardi di euro legato alle scadenze del 30 giugno scorso. «Può sembrare complicato ma se dobbiamo modificare così sostanzialmente i programmi - e nel caso della quarta rata per l’Italia si tratta di un terzo degli obiettivi - dobbiamo verificare seriamente condizioni e argomenti, prendendoci il tempo necessario» ha aggiunto Gentiloni prima di concludere assicurando «che lavoriamo con grandissimo impegno». Intanto, il governo italiano è ancora in attesa dello sblocco della terza tranche da 19 miliardi del Pnrr, congelata da gennaio.

 

 

Sul punto, però, Gentiloni è stato piuttosto vago. «Sono tante settimane che dico prossimamente, prossimamente», ha sottolineato l’ex premier. «In generale, la nostra raccomandazione a tutti gli Stati, non solo all’Italia, è che sia importante concentrarsi sull’attuazione dei Pnrr e che il lavoro di integrazione del RepowerEu non deve rallentare l’esecuzione del resto del piano», ha detto il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. Durante le conferenza finale del consesso dei ministri delle Finanze dell’Eurozona, a cui Giancarlo Giorgetti non ha partecipato per via di alcuni impegni istituzionali, Gentiloni ha ricordato l’importanza di raggiungere un accordo sulla riforma del Patto di stabilità entro la fine dell’anno: «Questa tempistica è fondamentale per consentire l’applicazione delle nuove regole in tempo per la preparazione dei bilanci nazionali per il 2025». 

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