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Vincenzo De Luca, bomba giudiziaria: "Danno erariale da 928mila euro"

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Un danno erariale da oltre 928mila euro: questo sarebbe stato contestato dalla Corte dei Conti al presidente della Campania Vincenzo De Luca. Il motivo? La vicenda delle smart card anti-Covid nel 2021: si trattava di carte destinate alle Asl, che avrebbero dovuto garantire libertà di movimento ai cittadini dopo l'avvenuta vaccinazione. Alla fine, però, le smart card non furono più utilizzate perché nel frattempo il governo aveva introdotto il Green Pass.

Il danno erariale contestato dai magistrati contabili a De Luca e altri 5 componenti dell'Unità di crisi regionale sarebbe in totale di oltre 3,7 milioni di euro. Al governatore campano, però, verrebbe contestato solo il 25% del danno complessivo, ovvero più di 928mila euro. Questa mattina, il Nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza di Napoli ha notificato un "invito a dedurre", cioè un invito a fornire deduzioni, a carico di De Luca. In pratica, con "invito a dedurre" si intende "un atto con il quale, alla conclusione degli accertamenti, il pm contabile rappresenta al presunto responsabile gli elementi a sostegno dell'ipotesi accusatoria, raccolti nella fase istruttoria, invitandolo a depositare entro un termine non inferiore a 30 giorni eventuali memorie difensive o documentazioni o a richiedere l'audizione personale davanti allo stesso pubblico ministero".

Secondo la Procura Regionale per la Campania della Corte dei Conti, la decisione di adottare un attestato digitale di vaccinazione, la cosiddetta smart card, da parte della Regione di De Luca si sarebbe rivelata "una spesa inutile" per le finanze del territorio. Per i magistrati contabili, inoltre, la distribuzione - poi sospesa - delle smart card, risalente al maggio 2021, sarebbe stata successiva all'introduzione del Green Pass.

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