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Antonio Tajani sgancia la bomba: "Chi entra in Forza Italia"

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Forza Italia si prepara alle Europee. Dopo la morte di Silvio Berlusconi, è Antonio Tajani a guidare il partito. Una forza, tiene a precisare il suo segretario, che altro non è che "il Partito popolare europeo in Italia". Una definizione ben chiara e che per Tajani li rende "diversi dagli alleati". Il motivo è chiaro: "Abbiamo la nostra identità e non vogliamo compromessi con forze antieuropeiste. Siamo liberali e vogliamo essere pietra angolare della politica italiana". Raggiunto dal Giornale il vicepremier svela il progetto azzurro. Un obiettivo "ambizioso, abbiamo un grande spazio politico al centro, infatti crescono le attenzioni nei nostri confronti e ci saranno nuovi ingressi ai primi di settembre. Si tratta di chi vuole partecipare al nostro progetto di rivoluzione liberale, mentre per chi vuole usarci come taxi le porte sono chiuse", ha concluso Tajani.

 

 

Oltre alle Europee, FI porta avanti il lavoro al governo. Proprio sulla tassazione agli extraprofitti delle banche si è soffermato. Premettendo che "noi non siamo contro le banche, soprattutto pensiamo alle banche di credito cooperativo e popolari", il ministro degli Esteri ha annunciato che "stiamo lavorando nell'interesse dei risparmiatori. In questo momento le banche devono fare la loro parte in un piano complessivo ma sarebbe miope e dannoso per il nostro sistema economico colpirle in maniera indiscriminata. Per questo bisogna scrivere bene la norma. Il terreno è molto delicato e non ci anima nessuno spirito punitivo verso chicchessia".

 

 

Gli introiti che si otterranno, ha spiegato, "devono servire ad aiutare i cittadini a pagare i mutui, a tutelare il risparmio e utilizzarli per aumentare i salari per averli davvero ricchi, a ridurre la pressione fiscale, a detassare le tredicesime, gli straordinari e i premi di produzione". La norma, ha ribadito, "dev'essere scritta bene e sarebbe stato meglio fare tutto a mercati chiusi, in ogni caso vigileremo in Parlamento perché tutto sia fatto nel migliore dei modi". Insomma, la parola d'ordine è chiara: "Tutelare i risparmiatori anche se la Bce ha sbagliato". 

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