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Maurizio Gasparri, bomba sulla Rai: quei 100mila euro "spariti

 Maurizio Gasparri

Francesco Storace
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Maurizio Gasparri non molla l’osso. E pone domande al sindacato dei giornalisti Rai, l’Usigrai, che però non risponde. Ma il vicepresidente del Senato ha avuto notizie sulle quali chiede chiarezza, parla di questioni imbarazzanti. E siccome è anche membro della commissione di vigilanza Rai, c’è da scommettere che l’esponente azzurro non si fermerà nemmeno nei giorni di Ferragosto. La cosa più grave che lamenta Gasparri è «l’assenza di risposte». Che in effetti stupisce un po’.

Ad esempio la questione ammanchi. Si tratta di una vicenda delicata e che impone obblighi di chiarezza e trasparenza. Ci sarebbe una cifra abbastanza ingente, pare centomila euro, che sarebbe stata sottratta dalle casse del sindacato. E Gasparri rincara: «Pur essendo composto da giornalisti, l’esecutivo Usigrai ancora una volta dimostra lentezza nella replica alle mie rilevazioni. Rinnovo i quesiti: agirà con più trasparenza sui propri bilanci il glorioso sindacato? Ci dirà se ha avuto collaboratori con trattamenti economici e fiscali non del tutto conformi alle leggi vigenti? Ci sono novità sull’ammanco di 100mila euro che ha alleggerito le casse dell’Usigrai?”. Sono le questioni più rilevanti – secondo il vicepresidente di Palazzo Madama - che attendono chiarimenti. Ma non solo. Gasparri non si limita ad incalzare l’Usigrai: “Perché non risponde?”. E aggiunge quella che definisce “un’altra scorrettezza” che – se si fosse verificata- andrebbe chiarita.

E infatti Gasparri ha presentato un’interrogazione alla Vigilanza. I sindacalisti dell’Usigrai, chiede, «sono in grado di risponderci su un redattore chiamato a svolgere funzioni per le quali non aveva le qualifiche professionali necessarie? Era un giornalista di Roma o di Trapani?», ironizza Gasparri.

Nell’interrogazione l’azzurro sollecita risposte. In pratica, un importante esponente sindacale avrebbe svolto mansioni in redazione senza averne titolo. Ovvero, si sarebbe trovare a dare direttive che non erano di sua competenza. E la domanda è: “se vi siano ragioni interne, organizzative odi natura sindacale che abbiano giustificato questa violazione; che ha riguardato disposizioni interne, orari di servizio ed altre funzioni che devono essere svolte dai titolati. In conclusione si chiede di sapere se i vertici Rai siano a conoscenza di questa vicenda. E chi sia la persona che si sia trovata in questa difficile conduzione, stranamente non denunciata dall’Usigrai; in genere molto attenta alla tutela della professionalità e delle regole interne alla Rai”. L’impressione è che la “guerra” terminerà solo se ci saranno risposte chiare.

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