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Maurizio Landini? Scena muta a Quarta Repubblica sul portavoce licenziato

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La Cgil, il sindacato che fa della sua bandiera la "tutela di tutti i lavoratori"... licenzia i lavoratori. Incredibile solo a pensarlo, paradossale. Ma è così. Massimo Gibelli, portavoce storico della Cgil è stato fatto fuori dalla organizzazione sindacale, dopo aver chiesto per due anni di essere riassegnato a nuova mansione all’interno della stessa. Come sostiene lo stesso funzionario, "è una circostanza che non capita proprio tutti i giorni". Maurizio Landini, che in pubblico critica duramente il Jobs Act, si servito dello stesso per ridurre il proprio personale. Un clamoroso cortocircuito.

E il segretario generale della Cgil è stato intercettato dalle telecamere di Quarta Repubblica, il programma di approfondimento politico condotto da Nicola Porro su Rete 4, in onda con la prima puntata stagionale lunedì 11 settembre. La giornalista di Mediaset, dopo aver intercettato Landini, gli ha domandato se fosse a conoscenza del licenziamento di Gibelli avvenuto proprio grazie alla misura introdotta dall'ex premier Matteo Renzi. Ma non ha ricevuto alcuna risposta: no comment. Silenzio, testa girata dall'altra parte e fuga dal microfono.

 

 

Landini, forse, ha scelto il silenzio per via dell'imbarazzo che la vicenda del portavoce gli ha - ovviamente - causato. E, del resto, come avrebbe potuto rispondere? Le cose stanno proprio così. E a confermarlo (con un intervento su Huffington Post) è stato lo stesso Gibelli. Una doppia morale, quella di Landini e compagni, che mette in cattiva luce tutta l'organizzazione da lui guidata.

 

 

 

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