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Napolitano morto, Ignazio La Russa: "Chi è stato per me il presidente"

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Sono forse le parole di Ignazio La Russa e Roberto Calderoli le parole più commosse tra le fila del centrodestra per ricordare Giorgio Napolitano, il presidente emerito scomparso a 98 anni. Una clamorosa lezione alla sinistra, visti anche alcuni vergognosi commenti emersi nel giorno della morte di Silvio Berlusconi lo scorso 12 giugno. Ed è significativo che la bella prova di rispetto umano, politico e istituzionale arrivino da due protagonisti agli antipodi rispetto a Re Giorgio, comunista, europeista e napoletano. Alla faccia delle accuse di "fascismo" che sempre piovono sulla testa di La Russa e di "razzismo", per Calderoli.

Ovviamente spetta alla premier Giorgia Meloni esprimere "cordoglio, a nome del governo italiano, per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica. Alla famiglia un pensiero e le più sentite condoglianze". Anche Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, "esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del presidente emerito, Giorgio Napolitano. È stato un protagonista della vita politica del Paese. Una preghiera e un pensiero per i suoi cari". Gli fa eco Antonio Tajani, leader di Forza Italia ed erede di Berlusconi, che proprio Napolitano indusse alle dimissioni nell'autunno del 2011: "Sono profondamente rattristato per la morte di Giorgio Napolitano. Abbiamo lavorato per anni insieme al Parlamento europeo. Non condividevo le sue idee, ma lo considero un importante protagonista della storia politica italiana. Sono vicino alla sua famiglia". 

 

 

 

Quindi, le parole per certo verso sorprendenti di La Russa, per una vita sulla sponda opposta del "comunista" Napolitano: "Con la scomparsa del presidente emerito Giorgio Napolitano l'Italia perde uno straordinario testimone della nostra storia repubblicana. Per lui politica, cultura e istituzioni erano vita, passione, ma anche razionalità e coerenza. Quando ero ministro della Difesa aveva stabilito con me, da capo supremo delle forze armate, un forte rapporto di collaborazione e io mai ho celato le mie simpatie personali nei suoi confronti, nonostante avessimo posizioni politiche ben distanti. Al presidente Napolitano, ho sempre riconosciuto la sua puntigliosa attenzione nei confronti delle nostre forze armate, del loro onore, delle loro qualità, della loro necessità di essere considerate uno dei momenti fondamentali della comunità nazionale. Ricordo, inoltre, che la sua parola fu decisiva affinché la celebrazione per i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia avvenisse con l'importanza che meritava". 

 

 

 

Anche Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e numero 2 della Lega, lo rammenta con un aneddoto personale: "Saluto con rispetto e commozione un protagonista della storia politica del nostro Paese, una persona che mi ha dimostrato stima e fiducia in momenti difficili della vita politica italiana. Esprimo condoglianze sentite e sincere ai familiari e alle persone che gli sono state vicine". Giorgetti fu nominato nel 2013 proprio dall'allora Capo dello Stato tra i 10 saggi per elaborare un piano di riforme istituzionali ed economiche e sbrogliare il quadro di impasse politica post-elezioni.

"Rendo onore ad un grande avversario - è invece il pensiero di Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le autonomie -, con cui però ho anche condiviso amicizia e stima. Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa del presidente emerito Giorgio Napolitano e la mia vicinanza alla sua famiglia in questo momento di dolore".

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