Ammucchiata di piazza
Pd, Idv, radicali, verdi, viola, ex girotondini, ex arcobaleno, ex comunisti: a manifestare sono sempre gli stessi. Con il solito chiodo fisso: il dagli a Berlusconi
Un'ammucchiata. Così anche Silvio Berlusconi definisce la manifestazione Viola a Roma. I melanzana, ex girotondini, ex popolo della pace, ex arcobaleni, ex giottini, ex comunisti, insomma, sempre loro, si sono dati appuntamento in piazza per dire "no" non si sa più a che. Le parole di Silvio- “Io rispetto le manifestazioni di piazza che sono espressione incontestabile di democrazia, ma questa di oggi è davvero un aggregato stravagante e contraddittorio, con il solito Di Pietro ormai leader incontrastato della sinistra, che ha ammanettato insieme l'estrema sinistra, il popolo viola, il partito democratico di Bersani e i nuovi giustizialisti della Bonino. Ed è grottesco che sia questa ammucchiata a manifestare per la perdita della libertà, quando è proprio a noi che abbiamo la libertà nel nome e nel sangue, siamo il Popolo della libertà, è a noi che si cerca di togliere la libertà e financo la libertà di parlare al telefono”. Così ha detto Silvio. Intanto la manifestazione è cominciata. Alle 14.40 hanno cominciato a prendere parola i politici. Bersani e Bertinotti sono in mezzo alla folla. Sul palco, la prima a parlare è Emma Bonino: "Serve un nuovo inizio a partire dalla concezione della politica. Spero di rappresentare anche chi in passato ha votato altro ma ora sente come noi il bisogno di legalità, pulizia, rispetto delle regole, decenza e decoro istituzionale". Così la candidata alla presidenza della Regione Lazio, ha scaldato piazza del Popolo. "Noi dobbiamo essere la speranza - ha affermato - la proposta e non solo la sterile protesta. Un mondo diverso è possibile, dipende da voi tutti ma occorre essere alternativi al vecchio e al regime da basso impero". Di Pietro: dobbiamo liberare il paese dal piduista Berlusconi. No alla deriva fascista dell'Italia Parla anche Di Pietro, e si scaglia sulla "dittatura di Silvio". Solito discorso trito e ritrito: "Oggi siamo qui per contrastare la deriva fascista di questo paese. Solo su questo dobbiamo impegnarci tutti insieme da oggi in poi. Noi di Italia dei Valori non affonteremo altri argomenti che liberare il paese dal piduista Berlusconi". "Siamo pronti a fare la nostra parte al fianco degli altri partiti della coalizione", ha aggiunto Di Pietro. "Se abbiamo delle mele marce, mettiamole fuori noi: così dobbiamo fare per le regionali, e così faremo per le prossime elezioni". Il leader Idv ha promesso che non avrebbe attaccato il Presidente Napolitano, ma la piazza sembra confermare il contrario (vedi foto) Le dichiarazioni di Bersani- "Volevamo una prima festa dell'alternativa, mi pare che ci siamo riusciti". Così Bersani ha espresso il proprio entusiasmo per l'esito della manifestazione. Il segretario del Pd è tornato a battere sul tasto del lavoro, che è "il tema numero uno per gli italiani" e ha invitato a non dividerlo dal tema della democrazia, perché "sono lo stesso argomento". "Se saldiamo questi temi, vinciamo. Se invece li dividiamo, possiamo correre dei rischi". "Si vede che Berlusconi comincia ad accontentarsi". Così Bersani ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle dichiarazioni di Silvio Berlusconi che considererebbe una vittoria alle prossime elezioni conquistare anche solo una regione in più. "Quello che lega questa piazza è la consapevolezza della gravità della situazione sociale". Lo ha detto il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, alla manifestazione del centrosinistra. "Stiamo vivendo un passaggio delicato della vita democratica del paese. C'è un problema - ha detto Epifani - di regole nelle istituzioni mentre una democrazia si sostanzia proprio nelle regole". Bersani: Berlusconi ormai si accontenta. Liste o non liste, noi vinceremo Sul palco sale anche Nichi Vendola: "L'Italia non è una repubblica televisiva fondata sull'impunità", ha detto Nichi Vendola dal palco di piazza del Popolo. "Il racconto berlusconiano non funziona più. Dobbiamo rendere credibile la prospettiva dell'alternativa. Oggi in questa piazza il centrosinistra ritrova il proprio popolo, che per lungo tempo aveva smarrito. La politica deve dare speranza a chi non ne ha più: abbiamo il compito di risollevare in piedi l'Italia stanca e sofferente". Poi le dichiarazioni di Ferrero: "Alle prossime elezioni insieme per battere Berlusconi", Ancora: "Dobbiamo difendere il paese dalla dittatura berlusconiana, e dobbiamo farlo insieme". Ferrero ha proposto un referendum su nucleare, privatizzazione dell'acqua e poliche del lavoro. Striscioni- Gli striscioni che accompagnano le parole della leader radicale sono i più disparati. Si passa dall'"Abbasso il telefascismo" agli attacchi diretti a premier e ministri. Qualcuno inneggia all'abbattimento della dittatura. Molte le bandiere di partito, da quelle del Pd, a quelle dell'Idv, a quelle dei Comunisti italiani, a quella di Sinistra ecologica e Libertà. Per la prima volta dopo molto tempo, infatti, i militanti della sinistra ormai extraparlamentare sono in piazza insieme con il Pd. C'è anche il Popolo viola, rigorosamente vestito del colore simbolo con scarpe e magliette. Centinaia i palloncini, da quelli dei Verdi che reggono uno striscione con su scritto: "Fermiamo il nucleare" a quelli della Cgil a quelli dell'Italia dei Valori. Tutto intorno ci sono i gazebo con su scritto 'Emma Bonino presidente'. "Resistenza contro il telefascismo", però, rimane il preferito, mentre su un pupazzo che riproduce il premier Silvio Berlusconi alla fine della piazza si legge "A Berlusconi interessa solo non essere processato".