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Calenda "persona non gradita". Cgil, il diktat alla Marelli di Crevalcore

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Critica Fausto Landini e per questo Carlo Calenda è "persona non gradita" allo stabilimento della Marelli a Crevalcore. "Incredibile il diktat della Cgil ai cancelli della Marelli per Carlo Calenda", denuncia Giosi Ferrandino, eurodeputato di Renew Europe e membro della segreteria di Azione. Calenda "aveva semplicemente espresso la preoccupazione per il calo crescente della produzione automobilistica italiana, nel totale disinteresse del sindacato e degli organi di informazione. Alle rigorose valutazioni di Azione, la Cgil risponde restaurando un clima da anni '70". 

Lo stesso Calenda, però non molla e su X ribatte alle accuse dei sindacalisti rossi: "Non ho offeso i lavoratori. Ho criticato Landini e la sua compiacenza verso gli azionisti della Fiat e di Repubblica rispetto alla de-industrializzazione del settore automotive. Landini non è I LAVORATORI. Pronto a fare un confronto dove e quando vuole. Ricordo alla Cgil che ho chiesto di bloccare la vendita della Magneti Marelli con la Golden Power. Governo Conte. Non mi ricordo analoghe posizioni della Cgil. Andrò a Crevalcore. Accetterò eventuali contestazioni e spiegherò quello che intendiamo fare in Parlamento per difendere i lavoratori di Magneti Marelli. Fine".

 

 

 

 

Calenda, comunicava in mattinata una nota dei vertici Cgil e Fiom Bologna ed Emilia Romagna, "non è ospite gradito al Presidio permanente ai cancelli della Marelli di Crevalcore perché noi siamo qui per difendere il futuro occupazionale e produttivo e non per un post sui social network". "Riteniamo le affermazioni di Calenda, contenute in un video pubblicato sui social in riferimento alla vertenza Marelli, gravissime e offensive non solo per la Fiom e la Cigl, ma anche per tutte le lavoratrici e i lavoratori - spiegano -. In un momento così delicato in cui la vita, il lavoro, l’occupazione sono a rischio leggere di un esponente politico che al posto di difendere i lavoratori specula per un minuto di celebrità rende poco onorevole il ruolo di deputato della Repubblica. La Fiom e la Cgil in questi anni, non hanno mai smesso di battersi per la dignità del lavoro, la difesa dei posti di lavoro e per un vero piano industriale di Marelli in grado di garantire futuro agli stabilimenti italiani e alle lavoratrici e ai lavoratori". La nota si conclude definendo Calenda "accecato dall’odio contro il segretario generale della Cgil".

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