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Meloni, cosa nascondono i sondaggi: "La chiave per crescere ancora"

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È passato un anno di governo per Giorgia Meloni ed è tempo di primi bilanci. Su Italia Oggi il duo composto da Renato Mannheimer e Pasquale Pasquino ha analizzato i vari sondaggi sulla presidente del Consiglio. A partire da quello condotto da Eumetra per PiazzaPulita, la trasmissione di La7 condotta da Corrado Formigli: è emerso che il 46% della popolazione approva la Meloni. Si tratta di un dato importante, inferiore al gradimento riscosso da Mario Draghi ma superiore a quello ottenuto da molti altri premier del passato. Tra l’altro persino il 14% degli elettori dell’opposizione ha espresso apprezzamento nei confronti della Meloni. 

 

 

Meno positivo è invece il giudizio sul governo, che è positivo per il 42% degli intervistati: in pratica c’è una fetta di elettori che gradisce la premier ma non la sua squadra. I giudizi più critici sono soprattutto sulle scelte dell’esecutivo riguardanti l’immigrazione e l’economia. Addirittura il 76% vede negativamente le politiche sui migranti, tra chi le giudica troppo poco e chi invece eccessive. Il momento storico non è dei migliori per essere al governo, ma la Meloni ha comunque la fiducia di quasi metà della popolazione, il che non è poco. “A questo punto - scrivono Mannheimer e Pasquino - non può che guardare al futuro, alle scelte dei prossimi mesi”. 

 

 

“Molti - aggiungono - auspicano che la presidente del consiglio prosegua nelle scelte relativamente moderate, spesso contrastanti con il suo stesso programma elettorale, messe in atto sin qui, specie nelle relazioni con l'Europa. Altri, invece, auspicano una più marcata svolta identitaria con posizioni più ‘di destra’. Per mantenere i voti già acquisiti sin qui, Meloni dovrebbe dunque continuare a barcamenarsi tra le due posizioni, spingendosi da un verso più a destra di quanto abbia fatto finora per mantenere il suo elettorato tradizionale e, al tempo stesso (anche per allargare il proprio consenso e per conquistare settori di centro e indecisi che ancora non l'hanno votata ma che cominciano a vederla con simpatia), proseguire nella linea moderata. Un bel dilemma per la nostra leader”. 

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