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Sondaggio-Supermedia, centrodestra inarrestabile. Pd, sempre più giù: le cifre

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Il centrodestra continua a crescere. E lo fa con i tre principali partiti che danno forza alla coalizione di governo. Infatti fanno registrare il segno più Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. I continui attacchi di queste settimane sul governo non hanno dato i frutti sperati per le opposizioni. Il caso Apostolico a quanto pare non ha influito sulle intenzioni di voto, anzi ha fatto crescere quella parte di elettorato che se si votasse oggi vorrebbe al governo i partiti moderati. Fratelli d'Italia infatti ha raggiunto, secondo la Supermedia Youtrend, il 28,9 per cento facendo registrare un +0,4 rispetto a una settimana fa.

La Lega sale al 9,5 per cento e si avvicina in modo consistente alla doppia cifra. Ma non finisce qui. Il Berlusconi Day di Paestum ha rilanciato Forza Italia che adesso tocca il 7 per cento. Non ci sono invece buone notizie per i due principali partiti di opposizione. Il Pd infatti è sotto la soglia psicologica del 20 per cento e si ferma al 19,6 per cento perdendo un altro 01 in sette giorni. Il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte perde lo 0,2 per cento e di fatto si attesta al 16,3 per cento. Azione di Carlo Calenda è stabile al 3,8 per cento mentre è al 2,9 per cento Italia Viva di Matteo Renzi.

 

 

 

Sale al 3,4 per cento l'alleanza tra Verdi e Sinistra Italiana mentre +Europa di Emma Bonino si ferma al 2,4 per cento. Per quanto riguarda le coalizioni, anche questa settimana non c'è partita. Il centrodestra è al 46,3 per cento e il centrosinistra è ben distaccato al 25,4 per cento. Insomma le opposizioni hanno fatto un altro buco nell'acqua inseguendo le polemiche sul caso del giudice Iolanda Apostolico. E probabilmente c'è anche un altro flop all'orizzonte dato che una parte della sinistra di fatto è in questi giorni ha cercato di criticare Israele per la guerra attualmente in corso. Un'altra inutile retorica con una spruzzata di polemica che farà abbassare ancora di più il consenso sul campo dei progressisti. Cinque Stelle inclusi. 

 

 

 

 

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