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Luigi Di Maio, una frase e tre strafalcioni: Gigino bocciato in inglese

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Ignazio Stagno
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Nei giorni che hanno preceduto la nomina di Luigi Di Maio a Rappresentante speciale dell’Ue per la regione del Golfo, qualcuno il dubbio lo aveva avuto: «Sarà in grado?». Ai piani alti delle diplomazie erano state espresse perplessità soprattutto sulla sua conoscenza dell’inglese. Ma Giggino si sa, è capace di riciclarsi, di studiare e di imparare. Del resto è stato vicepremier ma anche ministro degli Esteri e di fatto, ahinoi, ha rappresentato l’Italia nei palcoscenici più prestigiosi fuori dai confini nazionali. E così quando è stato nominato (con stipendio d’oro e staff al seguito) referente di Bruxelles nel Golfo Persico, Di Maio avrà fatto un corso accelerato di inglese per poter trattare alla pari con i grandi Paesi che hanno in mano il petrolio. Ma qualcosa evidentemente deve essere andato storto.

LEZIONI SALTATE
Forse Di Maio avrà saltato qualche lezione o avrà dimenticato il quadernino con gli appunti, ma una cosa è certa: il suo inglese lascia ancora a desiderare. E così è finito dritto dritto nel mirino del web con tanto di pernacchie da parte di Zoro nella sua “social top ten” a Propaganda Live. A far discutere è un suo recente tweet in cui, con tanto di foto istituzionale, racconta l’incontro con lo sceicco Salem Abdullah Al Jaber Al Sabah, ministro degli Esteri del Kuwait. Di Maio sfoggia un inglese fresco fresco da corso di aggiornamento: «Very honoured to meet today H.E. Sheikh Salem Abdullah Al Jaber Al Sabah, Foreign Minister of Kuwait@MOFAKuwait. Very much convergence about looking at new avenues to deepen strategic partnership&advance diplomatic solutions to regional security». Questo il testo del messaggio che accompagna la foto. Passano pochi minuti e viene subito travolto dalle correzioni di chi l’inglese l’ha studiato per bene e sa riconoscere gli strafalcioni dell’ex “Foreign Minister” italiano. Diversi utenti su Twitter gli hanno fatto notare che in quella didascalia «manca il soggetto». Errore da matita rossa. «Very much convergence about non è inglese».

E ancora: «New avenues non vuol dire nulla, in questi casi si usa new ways». Finito qui? No. L’analisi del testo sul messaggio di Di Maio prosegue senza sconti sui social che ormai sono scatenati. Arriva l’affondo più pesante: «Solution to regional security manca il verbo (improve?)», tuona un utente. Ma sotto al post di Di Maio arrivano anche critiche sotto il profilo tecnico: «La tag non è cliccabile e dopo ogni parola si usa un solo spazio». Insomma questo Di Maio 2.0 che vuol mettersi in tasca il Toefl (il certificato più prestigioso che certifica la conoscenza approfondita della lingua inglese) non convince del tutto. Senza dimenticare che Di Maio già aveva avuto qualche problemino con l’inglese in un ormai celebre video in cui esordiva con «first of us» invece che «first of all».

A RAFFICA
Per non parlare infine degli strafalcioni ai tempi della Farnesina quando uscì una nota che riguardava il suo vice Manlio Di Stefano con queste parole: «Great satisfaction of the Undersecretary Of Stefano». Sì «of» si riferiva per «Di» Stefano. In quel caso il comunicato venne subito rimosso. Non è accaduta la stessa cosa sui profili social di Di Maio dopo il diluvio di errori in così poche righe.

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