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Premierato, la teoria del complotto di Schlein contro Meloni: "Proprio oggi? Non è un caso"

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"È una riforma pasticciata e pericolosa perché indebolisce nuovamente il Parlamento". Elly Schlein, intervistata dal Tg2, critica duramente la riforma costituzionale sul premierato approvata poco dopo l'ora di pranzo dal Consiglio dei ministri, agitando l'immancabile spauracchio della deriva autoritaria.

Secondo la segretaria del Pd si tratta di una riforma "che limita le prerogative del Presidente della Repubblica e che smantella la forma parlamentare". Non poteva mancare un sospetto dal vago sapore complottista: "Non è un caso che la presentino proprio ora per coprire il fatto che nella manovra mancano le risposte che servono al Paese sul terreno economico e sociale". Insomma, secondo la Schlein e i dem sarebbe una "arma di distrazione".

Dello stesso parere, peraltro, è Riccardo Magi, leader di +Europa: "Oggi è un brutto giorno per la democrazia. Dal taglio dei parlamentari, sostenuto da tutti i partiti tranne +Europa, abbiamo assistito in questi anni al lento scivolamento verso una compressione della democrazia e che ora trova pieno compimento con la riforma del 'premierato all'italiana' di Giorgia Meloni, che apre la strada alla orbanizzazione dell'Italia". Altra parola d'ordine, il riferimento all'Ungheria di Orban, molto gettonata a sinistra. 

Forse però, è la replica affilatadi Francesco Filini, deputato di Fratelli d'Italia, il Pd dice no alla riforma per un motivo preciso. "E' abbastanza scontato che il Pd sia contrario a una riforma che sancisce che chi perde le elezioni non può andare al governo: il Pd nasce nel 2008 e da allora fino a oggi non ha mai vinto un'elezione, eppure è riuscito a stare più e più volte al governo, in barba alla volontà degli italiani. Con una riforma costituzionale che dà stabilità e toglie ogni possibilità di fare improbabili governi sorretti da maggioranze arcobaleno, si pone fine alla pratica dell'inciucio tanto cara alla sinistra". 

La premier Giorgia Meloni, dopo il CdM, ha definito il premierato "la madre di tutte le riforme" che "garantisce due grandi obiettivi, che dall'inizio ci siamo impegnati con gli italiani a realizzare: il diritto dei cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine alla stagione dei ribaltoni, dei giochi di palazzo, del trasformismo, delle maggioranze arcobaleno e dei governi tecnici, di tutti quei governi che nel corso degli anni sono passati sulla testa dei cittadini per realizzare cose che i cittadini non avevano deciso. Il secondo di questi obiettivi è garantire che chi viene scelto dal popolo possa governare con un orizzonte di legislatura, assicurando una stabilità che è una condizione sostanziale per costruire una strategia e avere una credibilità a livello nazionale e internazionale".

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