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Pensioni, la Lega smaschera la sinistra: "Ecco tutte le balle e le fake news"

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La sinistra da tempo sbraita contro il governo per le pensioni. L'esecutivo ha fatto delle scelte precise tra cui, ad esempio, premiare la rivalutazione dei cedolini con importo più basso e quella delle minime. Le penalizzazioni riguarderanno gli assegni più alti. Ma non finisce qui. Sempre la sinistra ora agita la Fornero per puntare il dito contro Giorgia Meloni. L'accusa più pesante riguarda le uscite anticipate: "Hanno inasprito la legge Fornero", è il disco rotto di Pd e 5s. Ma le cose stanno davvero così? Innanzitutto va ricordato che anche per il 2024 è prevista l'uscita con Quota 103.

E così la Lega prova a spiegare quali sono le balle e le fake news che i progressisti mettono sul campo per colpire l'esecutivo di centrodestra e recuperare qualche minimo decimale nei sondaggi: "Con quota 103 si va in pensione a 62 anni di età e 41 di anzianità contributiva. Con quota 103 ci saranno fino a 50mila pensioni in più dal mondo del lavoro nei prossimi due anni", spiegano fonti della Lega.

 

 

Poi dal Carroccio arriva anche il confronto con quanto previsto proprio dalla legge Fornero: "Con la Fornero si andava in pensione a 67 anni di età o 42 anni e 10 mesi di anzianità di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di anzianità di contributi per le donne. La Fornero ha causato migliaia di esodati: cittadini che dovevano andare in pensione e che con le regole introdotte dal governo Monti si sono ritrovati senza assegno e senza lavoro Con la Fornero non c’era flessibilità in uscita, con Quota103 sì. Significa che con la Fornero non esistevano Ape social o l’attuale Quota103. Risultato: tutti in pensione a 67 anni o con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Senza alternative". Infine, sempre la Lega sottolinea l'obiettivo finale di legislatura: Quota 41, si va in pensione con 41 anni di contributi versati. 

 

 

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