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Beppe Grillo e Conte? Si detestano: "Con la pochette si soffierebbe il naso"

Conte e Grillo

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Beppe Grillo e Giuseppe Conte "si detestano". A certificare l'odio tra il fondatore e il leader del Movimento cinque stelle è il Corriere della Sera. "Beppe lo considera un avvocatucolo di quelli che fregano il prossimo con il latinorum, si soffierebbe il naso con la sua pochette e con i santini di padre Pio che tiene nel portafoglio ci farebbe le barchette", si legge nel retroscena. "Giuseppe mai lo avrebbe invitato a casa dei suoi genitori a fare i compiti, quel giullare che dice un vaffa ogni due parole, attaccato ai soldi, che taglia il pesce con il coltello e sproloquia mentre lui sgobba".

Tant'è. Grillo lo ha eletto capo politico. E lo fa fatto dopo che Luigi Di Maio, Roberto Fico e Paola Taverna lo hanno pregato: "Facci la pace per favore, che quello altrimenti si fa il suo partito e ci spacca", E lui, si legge nell'articolo, "si è fatto convincere, accidenti a loro".

 

 

I due hanno avuto un rapporto altalenante, tra battute, attacchi più o meno velati e marce indietro. "I problemi del Movimento Giuseppe non potrà risolverli perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. E poi non mi fido di Conte. Lo Stretto a nuoto lo attraversai io, non lui. È lui che ha bisogno di me, non io di lui", è stata una delle frasi più feroci pronunciate da Grillo.

 

 

Epperò Conte alle urne porta a casa "un risultato più che dignitoso, che lo colloca a poco più di un’incollatura dal Pd e gli permette di sognare il sorpasso alle elezioni europee ai danni di Elly Schlein". Pace fatta? Sembrava e invece ecco che Beppe Grillo dopo dieci anni che non andava in televisione si presenta a Che tempo che fa da Fabio Fazio e gli rifila due bordate. La prima: "Giuseppe parla e si capisce poco, è perfetto per la politica, adesso ci mette un po’ di cuore, è migliorato, anche se ogni tanto si vomita addosso". Ma attenzione alla seconda, più sottile: "Io credo nella reincarnazione. Sul mio testamento mi sono lasciato tutto a me, magari rinasco".

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