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Pd, Firenze vietata a Salvini: "No al cantiere nero"

Fabio Rubini
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Al Pd le manifestazioni garbano parecchio, ma solo se ad animarle ci sono i suoi iscritti, i sindacati, qualche gretino, i centri sociali o le sigle che fanno il tifo per Hamas. In quel caso tutto è consentito. Dare dello squadrista a Salvini o della fascista alla Meloni. «Si chiama democrazia, quella sancita dalla Costituzione», urlano come posseduti su giornali e tv. Guai però se la manifestazione è organizzata dalle forze di centrodestra. Allora no, non va più bene. Il «popolo» diventa immediatamente il «cantiere nero» e alla «democrazia sancita dalla Costituzione» si può tranquillamente sostituire una bella contro manifestazione per una democratica «giornata europea di apertura e inclusione».

 


Tutto questo succede a Firenze dove domenica 3 dicembre la Lega sta organizzando una grande manifestazione alla Fortezza da Basso, che avrà come ospiti principali - oltre ovviamente a Matteo Salvini -, Marine Le Pen e Alice Weidel e altri rappresentanti del gruppo europeo Identità e Democrazia, di cui il Carroccio fa parte. Niente di eversivo, insomma, solo una riunione tra partiti europei che partecipano regolarmente alle elezioni e che vedono i propri rappresentanti democraticamente eletti nei vari parlamenti nazionali e in quello europeo. Non la pensano così i vertici del Pd cittadino, che da giorni hanno iniziato una campagna sui social per chiamare alla rivolta «pacifica» una città «medaglia d’oro della resistenza». A tuonare per prima contro l’iniziativa del Carroccio è stata l’assessore Sara Funaro: «Salvini raduna a Firenze i rappresentanti di una destra razzista e negazionista - ha scritto - la nostra città, da sempre aperta e inclusiva, non sarà il loro “cantiere nero” che ci riporta indietro nel tempo. Qui non c’è spazio per l’odio e l’intolleranza». All’assessore che salvo imprevisti sarà la candidata della sinistra per il dopo Nardella a Palazzo Vecchio - fa eco proprio il primo cittadino, che chiama la città alla reazione: «Se Salvini e Le Pen vengono a Firenze per lanciare il “cantiere nero” sull’Europa, Firenze si faccia sentire con una bella iniziativa per l’Europa, la pace e la democrazia. Tutte le idee e le proposte convergano in un’unica “giornata europea” fiorentina». Ancora più dura Rosa Maria De Giorgi, esponente di Italia Viva, che parla addirittura di «destra estrema e xenofoba» e chiama a raccolta «tutte le forze antifasciste e antirazziste con l’obiettivo di evitare che questo evento si tenga».

 


A rispondere per le rime a queste accuse sono i rappresentanti toscani della Lega. Su tutti l’europarlamentare Susanna Ceccardi, che spiega a Nardella e compagni come, quella di Firenze sarà «una manifestazione del tutto pacifica, nel pieno rispetto dei valori democratici, per un’Europa diversa e migliore» e ricorda loro che «nel Pd ci sono esponenti politici che tra pericolosi distinguo e infinite ambiguità fanno fatica a definire “terrorista” Hamas, a condannare l’antisemitismo e a prendere le distanze da chi porta in piazza l’odio. In compenso - prosegue Ceccardi - insultano chi vuole riportare in Europa lavoro, sicurezza e serenità». Ceccardi fa di più e intercettato il tweet di Nardella gli risponde per le rime: «Ciao Dario, al contrario del vostro (il riferimento è a un evento passato), non pagheremo la nostra iniziativa con i soldi della Città Metropolitana di Firenze come hai fatto tu, quando hai invitato tutti i sindaci di sinistra d’Europa “contro i sovranismi”. La nostra piazza è democratica per davvero. E Firenze è di tutti!». Per questo, chiude Ceccardi, «Noi ci saremo col sorriso per difendere le nostre idee, perché Firenze non è il cortile di casa del Pd. E in Europa c’è chi per fortuna non si sottomette al pensiero unico». 

 

 

 

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