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Pd, il sindaco di Follonica denuncia la destra: lavorano troppo

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Alessandro Gonzato
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Basta, stop, fermate quei due: fermateli, per carità! Quei due, considerati dalla sinistra disturbatori seriali, di più, dei martelli pneumatici, sono Daniele Pizzichi e Charlie Lynn, consiglieri comunali a Follonica, nel Grossetano. Il primo è della Lega, il secondo di Forza Italia. Il Comune di Follonica, da sempre amministrato dalla sinistra, è guidato dal Pd, il sindaco è Andrea Benini, e l’amministrazione aveva segnalato in procura i due consiglieri di minoranza perché da marzo a novembre dell’anno scorso avevano presentato in aula 41 interrogazioni. «Troppe, non permettono agli uffici di lavorare serenamente», questa la contestazione.

Quarantun interrogazioni in 9 mesi significa 4-5 al mese, non una montagna, ma anche fossero state 100, non conta più la qualità, l’interesse pubblico, che la quantità? Comunque: la procura, legittimamente, su segnalazione dell’amministrazione Dem aveva aperto un’indagine per interruzione e turbamento di servizio pubblico. La pratica era stata affidata ai carabinieri. Pizzichi e Lynn volevano chiarezza su una serie di delibere. Niente. Il Comune del Pd aveva deciso di segnalare anche un centinaio di richieste d’accesso agli atti, sempre inoltrate dai due - occhio a quei due! - «ma in quasi tutti i casi», dice a Libero Pizzichi, «abbiamo semplicemente chiesto copia delle autorizzazioni edilizie, i numeri di protocollo, cose semplici, non la Divina Commedia».

 

Ora, dopo un anno, il pm ha chiesto al tribunale di Grosseto di archiviare tutto: «La condotta degli indagati», si legge nella richiesta al gip, «non pare sorretta dall’intenzione di turbare la regolarità di funzionamento dell’Ufficio Urbanistica ed Edilizia, quanto piuttosto dalla volontà di svolgere delle verifiche su plurime pratiche edilizie gestite dall’ente locale, nell’assolvimento dei propri compiti istituzionali di consiglieri comunali». E ancora: «Si ritiene che gli elementi di prova acquisiti nel corso delle indagini preliminari non consentano di formulare una ragionevole previsione di condanna degli indagati».

Molte di queste interrogazioni, ha spiegato Antonio Voce, l’avvocato che ha difeso i consiglieri, «hanno spinto il Comune a produrre atti che alla fine hanno cambiato alcune cose. Le interrogazioni sono state presentate nell’interesse della collettività». Riecco il leghista Pizzichi: «Avevamo chiesto chiarezza su opere di urbanizzazione, oneri non pagati con relative polizze fideiussorie non valide. Noi chiedevamo e il sindaco rispondeva che era tutto ok. Siamo intervenuti anche sul mancato rispetto della convenzione sull’ippodromo, e anche in questo caso i successivi atti dell’amministrazione ci hanno dato ragione. Qualcuno della maggioranza», conclude il leghista, «ci ha pure rimproverato che sono state troppe le interrogazioni sull’urbanistica, ma il collega Lynn è vicepresidente della Commissione Urbanistica, io sono nella Commissione Controllo e Garanzie: cosa dovevamo fare?». 

 

Parliamo col forzista Lynn: «La sinistra continuava a fingere di non capire le nostre interrogazioni e le richieste di accesso agli atti, ed è anche per questo che ne abbiamo presentate un centinaio. Alla fine», aggiunge Lynn, «sapete che in privato alcuni funzionari del Comune ci hanno ringraziato?» I due consiglieri poi tuonano: «È vergognoso che un sindaco che si sciacqua la bocca col principio di democrazia cerchi di mettere il bavaglio all’opposizione»

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