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Elly Schlein, le indiscrezioni: ecco chi imbarca per le Europee

Elisa Calessi
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Ufficialmente il dossier è intonso. Pagina bianca. Nessun incontro al Nazareno sulle candidature alle Europee, nessuna consultazione anche ristretta. Nemmeno si sono comunicati- come si diceva una volta - i “criteri” con cui verranno valutati i nomi, che era un modo classico per prendere tempo. In realtà, però, Elly Schlein ha cominciato a riflettere e a valutare alcuni profili di possibili candidati. Il bacino nel quale la segretaria sta pescando, con un lavoro ancora molto preliminare, è quello di figure che appartengono a mondi diversi dalla politica: scrittori, intellettuali, attivisti, nomi e volti che interpretano il “cambiamento” che lei intende portare avanti. Quelli che, un po’ maliziosamente, chiamano “gli amici di Elly”.

I CASTING
Il classico “casting”, a cui ogni segretario si affida quando ci sono elezioni importanti. Nel caso di Schlein si tratta di una élite intellettuale che gira attorno a Michela Murgia, ma anche al mondo più vasto dell’associazionismo, quello che cementa il rapporto tra Elly e la sua collaboratrice più vicina, Marta Bonafoni. E proprio Bonafoni, coordinatrice della segreteria e presentatrice della manifestazione dell’11 novembre a piazza del Popolo, è uno dei nomi che compare sempre nei foglietti che girano tra chi si occupa di queste cose. Solo che, si dice, avrebbe posto una condizione: fare la capolista. Il che cozzerebbe, però, con il primo nome “esterno” che Schlein sta valutando, confermato da più fonti, ma che andrebbe proprio a guidare la lista del Centro: quello di Chiara Valerio, matematica, scrittrice, amica di Murgia. Valerio è diventata nota al grande pubblico dem l’11 novembre, quando ha infiammato piazza del Popolo con un discorso su cibo e cultura, pasta aglio, olio e peperoncino e incapacità di accettare le differenze. Osannata.

 

 

A Nord Ovest, invece, Schlein starebbe pensando a Cecilia Strada, figlia di Gino e sua erede in Emergency. Sempre al Nord, magari dietro a Strada, un nome sondato è quello di Paolo Berizzi, altra voce che è risuonata in piazza del Popolo. Giornalista d’inchiesta che vive sotto scorta da quando ha cominciato a scrivere dei gruppi dell’estrema destra. È confermato da più fonti che Schlein avrebbe poi contattato, per il Sud, la disponibilità di Roberto Saviano e di Lucia Annunziata. Ma entrambi avrebbero detto di no. Una suggestione che piacerebbe al cerchio del Nazareno è quella, poi, di avere in lista Patrick Zaki, lo studente universitario per mesi in prigione in Egitto. Ma c’è il problema che non ha la cittadinanza italiana. La lista si chiude con due scrittori: Maurizio De Giovanni, anche lui amico personale di Schlein e protagonista della piazza dell’11 novembre, ed Elena Stancanelli, autrice, firma de La Stampa, impegnata in progetti nelle scuole. Il tentativo della segretaria nasce da due motivazioni. La prima è di immagine e altri segretari prima di lei hanno esplorato questa strada: candidare “esterni”, personalità della “società civile” per dare un’idea di apertura al mondo e per rendere di richiamo le liste.

La seconda è più interna alle dinamiche del Pd. Schlein ha bisogno di avere in lista persone a lei vicine. Sarebbe assurdo, infatti, che tra gli eletti non ce ne fosse uno di fiducia della segretaria. Il problema è che quasi tutti gli uscenti sono della minoranza o comunque non della sua cerchia. E i nomi spendibili più vicini a lei non hanno la forza di raccogliere le preferenze necessarie. Il gruppo degli “esterni” si scontra, però, con gli altri due gruppi che si stanno muovendo in questa partita: gli uscenti e gli amministratori. Il primo è formato dalla delegazione degli attuali europarlamentari (quelli con più chance di ricandidatura sono Pina Picierno, attuale vicepresidente del Parlamento europeo, Alessandra Moretti, il capodelegazione Brando Benifei, Elisabetta Gualmini, Irene Tinagli, Paolo De Castro, Pietro Bartolo). Nessuno dei quali, al congresso, ha sostenuto Schlein.

 

 

GLI AMMINISTRATORI
Poi ci sono gli amministratori: al Nord sono pronti a scendere in campo Giorgio Gori, ma anche Piergiorgio Maran, al centro Dario Nardella (che sarebbe sponsorizzato da Dario Franceschini) e anche Nicola Zingaretti, al Sud Antonio Decaro. Tutte personalità capaci, grazie al grande radicamento nel loro territorio, di raccogliere molte preferenze, ma, appunto, non sono vicine alla nuova segreteria. Infine, resta da sciogliere il grande enigma: Elly Schlein si candiderà? E in tutte le circoscrizioni, per trainare le liste (come una parte dei suoi le suggerisce) o solo in una? E Stefano Bonaccini, il governatore dell’Emilia Romagna, che farà? Si candida o punta al terzo mandato? Domande a cui, per ora, la segreteria non ha ancora risposto. Ma che, nelle liste, ci saranno nomi “esterni” sembra ormai acquisito. 

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