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Guido Crosetto, "in Aula ho visto qualcosa di strano"

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In aula alla Camera per "processare" Guido Crosetto "c'era poca gente. Ringrazio Schlein e Conte per la loro presenza. Hanno dimostrato che era vera la loro attenzione, mi è dispiaciuto che tanti di quelli che in questi giorni avevano detto che era grave non ci fossero questa mattina", le parole del ministro della Difesa una volta uscito da Montecitorio. L'atteggiamento delle opposizioni in Aula, sottolinea, è stato "strano, dovevano essere contenti. Sono venuto oggi, ho detto che volevo andare in commissione e non mi hanno voluto, ho detto che tornerò anche in Aula. Più di così? Posso passare il pranzo di Natale a casa di tutti...".

E' piuttosto amara l'ironia di Crosetto, protagonista dell'interpellanza chiesta da +Europa dopo l'intervista al Corriere della Sera in cui domenica scorsa aveva evocato possibili "manovre giudiziarie" contro il governo di Giorgia Meloni. "Ho sessant'anni e non sono mai stato sfiorato da nulla, non ho paura di nulla", rivendica davanti ai deputati il fondatore di Fratelli d'Italia. Orgoglioso della sua "libertà" di esprimere giudizi sul dibattito politico che coinvolge i magistrati e sulle posizioni espresse da alcuni di essi. "Forse ho sbagliato a non farlo di più, a non riprendere un ruolo politico, ne parleremo molto più diffusamente nella riunione che faremo prossimamente", ha affermato ancora, garantendo la sua disponibilità a una informativa come quella richiesta dalle opposizioni: "Se volete che venga verrò mille volte in Parlamento".

 

 

 

Crosetto denuncia di essere vittima di attacchi concentrici: "In questi giorni - afferma nel suo intervento a Montecitorio - è stato messo su un plotone di esecuzione ad personam: trasmissioni, insulti, interpretazioni malevole delle mie parole. Stia tranquillo l'onorevole Della Vedova, quando ho elementi per denunciare vado a denunciare, in questo caso era una cosa molto più semplice: una riflessione da fare in questo luogo. Poi parleremo anche di altri numeri che non sono quelli dello scontro fra politica e magistratura: di 30.778 innocenti finiti in manette negli ultimi vent'anni, tutti sconosciuti; parleremo delle scarse dotazioni che hanno i magistrati per fare il loro lavoro".

 

 

 

Sulle sue dichiarazioni è in atto un "tentativo di mistificazione", sostiene il ministro. "Rileggo in italiano: 'A me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura'. Ho mai detto incontri segreti? Cospirazioni?". Per Crosetto a muoverlo è solo la preoccupazione "da cittadino" per parole che giudica "gravissime. Io - spiega - ho trovato alcuni magistrati - ho sentito esponenti di Area (una delle correnti della magistratura associata, ndr) - che vedono nel governo un attacco alla magistratura, quasi che non voglia farla lavorare. C'è chi ha detto che il ruolo della magistratura deve essere quello di riequilibrare la volontà popolare. Ma chi ha responsabilità deve essere terzo: pensate se questa frase la avesse pronunciata un generale o un prefetto".

 

 

 

L'esponente di Fratelli d'Italia rivendica di non aver "mai attaccato la magistratura" nel suo complesso ma aggiunge: "Prima o poi questo scontro tra politica e magistratura dovrà finire". Poi rassicura: "Non penso che possa esistere una riforma della giustizia che vada contro la magistratura. Non penso e l'ho sentito anche in molti interventi di Area dire che si possa pensare 'a un conflitto permanente tra la magistratura e la politica'". 

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