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Foggia, la sindaca di Pd e 5S non riesce a fare la giunta: rischio ribaltone

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Il "campo larghissimo" voluto da Elly Schlein per ridare un sindaco alla città di Foggia dopo lo scioglimento per mafia della giunta del leghista Franco Landella ha centrato l'obiettivo di far eleggere al primo turno di Maria Aida Episcopo. Peccato però, che a quarantasette giorni dalla proclamazione, la prima cittadina di Foggia non riesca a formare la giunta. Il primo “campo larghissimo” d’Italia, che ambisce a tenere insieme centristi come Azione e Italia Viva e il loro opposto, i cinquestelle, non è un parto semplice sottolineano Davide Carlucci e Michela Magnifico nel loro racconto per Repubblica. Neanche per una preside come la Episcopo, abituata a riportare ordine anche nelle ipercinetiche scolaresche degli istituti superiori foggiani e scelta proprio dall’ex premier, qui di casa, Giuseppe Conte

 

La cosa strana, fanno notare i due giornalisti di Repubblica, è che i travagli vengono proprio dal Movimento Cinque stelle che chiede "tre caselle in giunta" tra le quali deleghe di peso come lavori pubblici e urbanistica. "Le trattative sono in atto", ha detto l’europarlamentare grillino Mario Furore puntualizzando però che "se gli alleati (il riferimento è soprattutto il Pd) hanno intenzione di ridimensionare il movimento, lo stesso non sarà presente alle prossime elezioni provinciali a Foggia e alle amministrative nei comuni della provincia". Il problema è che la sindaca nonostante l’incoronazione ricevuta da Conte, non si “conteggi” in quota 5Stelle. "Non lo sono", conferma Maria Aida Episcopo aggiungendo di essere "convintamente giallorossa". "Reputo questa alleanza fortunata e da seguire in tutta Italia", ha puntualizzato forse non consapevole fino in fondo che con le sue parole ha di fatto ha autorizzato i Cinquestelle, forti di cinque consiglieri, a rivendicare il vicesindaco e due assessori. La conseguenza è che le liste civiche del "campo larghissimo" che la ha eletta resteranno fuori dalla sua giunta o al massimo avranno le briciole. Così i mal di pancia aumentano e la quadratura del cerchio sembra essere lontana. 

 

"Eppure nelle chat interne sono tutti baci e cuoricini", commenta la sindaca di Foggia ostentando serenità. I rapporti a suo dire sono distesi, sì, certo c'è stato qualche malumore, "ma nessuno ha mai alzato la voce", puntualizza Episcopo annunciando che "giovedì celebreremo il primo consiglio comunale e annuncerò la composizione della giunta". Il più giovane degli eletti, Mario Cagiano, del Pd si dice fiducioso: "La proclamazione è avvenuta solo ieri, ora si può procedere". A Foggia, chiarisce Repubblica, il problema è generazionale: "Nel bene o nel male i protagonisti di questa città sono i giovani", continua Cagiano spiegando che "gli autori dei reati hanno quasi tutti meno di 35 anni. E nelle batterie mafiose sta crescendo una nuova leva. Una classe della mia scuola ora è quasi per intero in carcere e i ragazzi osannano i boss". E così Cagiano non vede l’ora che i precoci venti crisi si dissolvano, per poter cominciare a diventare “operativo”: "Bisogna cominciare a lavorare contro l’abbandono scolastico e per assumere assistenti sociali. L’antimafia si fa con la prevenzione".  Pasquale Cataneo, antileghista eletto con Italia del Meridione, ci tiene però a far presente alla sindaca Episcopo che "le mani che hanno consentito la vittoria sono composte da dieci dita: il campo è largo non solo quando si vota ma anche quando si governa". Amen.

 

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