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Giorgetti, Magi: "Complice del gioco sporco di Meloni e Salvini, si dimetta"

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Mancava Giancarlo Giorgetti nella lunga lista dei ministri, dei vice e dei sottosegretari di cui le opposizioni chiedono la testa. Eccolo. A guidare l'assalto al titolare dell'Economia e delle Finanze, oggi intervenuto in audizione alla Commissione Bilancio della Camera per parlare della manovra (e anche del Mes) è Riccardo Magi, segretario di +Europa

“Oggi in Commissione alla Camera abbiamo assistito all’imbarazzante ammissione di impotenza del ministro dell’Economia del nostro Paese di fronte all’accordo sul patto di Stabilità e sulla ratifica del Mes. Un ministro incapace di esprimere una sua linea, in Europa e in Italia, in una sorta di silenzioso gioco delle parti con il duo Meloni-Salvini. Un gioco che indebolisce l'Italia perché serve solo a confondere la linea del governo per consentire ai due di continuare con le sparate anti-Ue in vista della lunga campagna elettorale per le elezioni europee”, queste le parole di Magi, che poi continua.

"Sul Patto di stabilità, che porta anche la sua firma, Giorgetti già prepara il terreno per la demagogia contro ‘l’Europa che ci affama’ che Fdi e Lega useranno per la propaganda elettorale; sul Mes invece il ministro ha ribadito che all’interno del governo la sua opinione sulla linea di politica economica non conta nulla, tanto decidono il Ministro dei Trasporti e due parlamentari no euro. Giorgetti sta burocraticamente prestando il fianco al gioco sporco di Meloni e Salvini contro l’Europa, consapevole però che si sta facendo il male dell’Italia. La nostra opinione non cambia dopo questa audizione: Giorgetti si dimetta". 

Stessa musica da Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera e fedelissima della segretaria dem Elly Schlein: "La guerra, l'inflazione, le regole, il debito, il superbonus: Giorgetti in commissione Bilancio si attacca a tutto per cercare un alibi a una legge di bilancio ingiusta e senza prospettive. Ma è l'insofferenza verso l'Europa che non riesce proprio a nascondere: per lui la sospensione del patto di stabilità è stata solo un'allucinazione collettiva e non un'occasione per cambiare in modo strutturale le regole verso una maggiore integrazione e solidarietà europee. E ora dà lezioni contro il debito e accetta il patto di stabilità dopo aver messo l'Italia nelle condizioni di non contare nulla e di far pagare al Paese a breve il prezzo di un compromesso che è passato sulla testa del governo e della Meloni".

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