Cerca
Cerca
+

Emanuele Pozzolo, tutto in 20 secondi: mostra l'arma, poi lo sparo

  • a
  • a
  • a

È la giornata in cui sfilano i testimoni al Palazzo di Giustizia di Biella, per riferire su quanto hanno visto nella notte di Capodanno che sta segnando una quota importante dello scontro politico. Quella del colpo di pistola partito dall’arma del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, durante una festa nella sede della Pro Loco di Rosazza, nel biellese. Il colpo ha ferito per fortuna in modo non grave un ragazzo di 31 anni, Luca Campana, e da lì è partita l’inchiesta. 

Pozzolo, indagato per lesioni colpose, ha sempre affermato di non essere stato lui a sparare. Dunque, le testimonianze. Ieri, al Palazzo di Giustizia di Biella ha riferito il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, che aveva partecipato alla cena ma non era fisicamente presente al momento dello sparo, che è uscito senza rilasciare dichiarazioni ai cronisti. Altra testimone sua sorella Francesca, sindaco di Rosazza, che qualche parola l’ha concessa, ma senza entrare nel merito. «Ho fatto il mio dovere, ho detto quello che dovevo a chi dovevo», afferma. E a domanda dei giornalisti, risponde: «Non ho impressioni, c’è un’indagine in corso».

Ascoltato anche Davide Zappalà, esponente locale di Fratelli d’Italia e assessore ai lavori pubblici del Comune di Biella. Così come, in una caserma dei Carabinieri, il consigliere comunale Luca Zani. Nel frattempo, emergono altre testimonianze. «Stavo raccogliendo gli ultimi bicchieri dai tavoli e, di sfuggita, ho notato che quell’oggetto (la pistola ndr) era rivolto proprio nella direzione in cui ci trovavamo io e Luca Campana. Non ho percepito con esattezza una sensazione di pericolo ma credo di avere pensato qualcosa come “nel dubbio è meglio allontanarsi”. Poi ho sentito lo sparo. Ma non posso assolutamente dire con certezza che in quel preciso momento l’arma fosse impugnata proprio dall’onorevole Pozzolo». Ha raccontato all’Ansa un partecipante alla festa, già audito dai Carabinieri.

 

 



Ancora, secondo una testimonianza sempre raccolta dall’agenzia di stampa, tra il momento in cui l’arma è comparsa in mano a Pozzolo e lo sparo sarebbe passata una ventina di secondi. «Non abbiamo nemmeno avuto il tempo di chiedere a Pozzolo cosa stesse facendo e magari di riporre l’arma , dal momento che alla festa c’erano anche dei bambini», ha riferito. Intanto, c’è un altro organismo che sarà chiamato a valutare quanto accaduto, non giudiziario ma politico. Ed è il collegio dei Probiviri di Fratelli d’Italia, che dovrà decidere sul futuro di Pozzolo nel partito. Alcune fonti hanno spiegato all’Adnkronos che il caso sarà analizzato con la dovuta cautela e nei prossimi giorni i componenti si riuniranno per definire come procedere. Pozzolo sarà sicuramente convocato in via della Scrofa, sede del partito, per dare la sua versione dei fatti. Intanto, Luca Campana ha ricevuto da Valerio Staffelli il Tapiro d’Oro di Striscia la Notizia. «L’unica cosa che mi ricordo è che l’arma è stata tirata fuori dall’onorevole, la maneggiava lui», ha detto. Aggiungendo poi: «Gli ho chiesto perché mi avesse sparato, non mi ha mai risposto e non mi ha nemmeno chiesto scusa». 

 

 

Dai blog