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Emanuele Pozzolo tira in ballo Delmastro: "Non era neanche a 300 metri"

Pietro De Leo
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Si alza di intensità lo scontro sul caso Emanuele Pozzolo. Ieri, il deputato di Fratelli d’Italia dilagante nella cronaca per il colpo partito dalla sua pistola alla festa di Capodanno nella Pro loco a Rosazza colpendo ad una gamba, per fortuna non gravemente, un ragazzo di 31 anni, genero del caposcorta del Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Il Foglio, ieri, ha pubblicato un colloquio del giornalista Simone Canettieri con il parlamentare, che ha aggiunto alcuni elementi al racconto di questi giorni. «Dentro Fratelli d’Italia», ha spiegato Pozzolo, «stanno accadendo cose strane, si cerca di uccidere me per salvare altri». I l tema centrale dell’intervista al deputato, che fin dall’inizio ha negato di esser stato lui a sparare, è la posizione di Delmastro. «Andrea è come mio fratello Michele», spiega Pozzolo, «almeno fino alla notte di Capodanno poi è scomparso, non i siamo più sentiti. Non eravamo amici ma fratelli. Però ora sembra che si voglia tutelare più una terza persona, e buttare dalla torre». 

Il giornalista poi scrive: «Nel partito c’è il terrore che a sparare possa essere stato il caposcorta» di Delmastro. E ancora sottolinea il fatto che «tutto ruota intorno alla presenza, o meno» del sottosegretario. Quest’ultimo era davvero a trecento metri dalla sala, come da lui stesso affermato? «Trecento metri in quel contesto sono tanti», dice Pozzolo. «Questa è una valle alpina piccola, molto stretta: trecento metri qui non sono come i trecento metri di Roma. È facile capire che c’è stata un’esagerazione». Delmastro era lì davanti quando è stato esploso il colpo? «Andrea davanti non c’era», osserva, bisogna essere onesti. Che poi lui abbia esagerato dicendo che era a Canicattì è un’altra questione, di cui fatico a comprendere l’utilità».

 

Queste parole sollevano le reazioni dell’opposizione. Elly Schlein, segretaria Pd, durante una visita in Abruzzo, alludendo alla vicenda punge «quel partito dove stanno litigando tra loro membri del governo e parlamentari perchè non si capisce chi ha sparato con la pistola di un parlamentare a una festa di Capodanno».

Da Italia Viva, il capogruppo al Senato Enrico Borghi chiede che Delmastro riferisca in Parlamento dopo le parole di Pozzolo. Delmastro, dice Borghi, «ha il dovere giuridico, in quanto pubblico ufficiale, oltre che il vincolo etico in quanto rappresentante dei cittadini, di chiarire nella sede ufficiale la reale verità». Dal Movimento 5 Stelle, le capogruppo in Commissione Giustizia sia alla Camera che al Senato parlano di «inquietanti ombre su quanto realmente accaduto» dopo il colloquio di Pozzolo al Foglio. Intanto, proseguono gli accertamenti tecnici, funzionali a capire chi ha sparato. Raffaella Sorropago, esperta nominata allo scopo dalla Procura di Biella, in un colloquio con l’Agi ha spiegato: «Abbiamo già provveduto a fare una serie di accertamenti tecnici di natura prettamente balistica nella Pro loco di Rosazza che sono stati si cativi e ci hanno dato diversi riscontri. Non ritengo che a breve faremo un altro sopralluogo, perché abbiamo già analizzato quello che interessava la Procura». E ha aggiunto: «Non c’è ancora una bozza ufficiale di perizia perché mancano tutta una serie di informazioni derivanti dall'arma che ancora non ho avuto modo di analizzare».

 

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