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Angelo Bonelli "sfida" Fulco Pratesi: "La doccia? Massimo 60 secondi"

Salvatore Dama
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Se Fulco Pratesi aveva fatto l’elogio di Tarzan, cioè dell’uomo brado con l’igiene personale livello A. Bonelli “giungla”, qui arriviamo addirittura all’apologia del tarzanello. Sentite Angelo Bonelli: «Io la doccia me la faccio ogni giorno, rapidamente, senza sprecare nulla. Ci metto al massimo 90 secondi ma anche meno, direi un minuto». Esatto, tira una brutta aria tra gli ambientalisti. È partita la corsa a chi frequenta meno il sapone. Fine nobile, quello di consumare meno acqua e preservare il mondo per le future generazioni. I posteri apprezzeranno, i viventi un po’ meno. A naso. Il primo a dichiarare la propria scelta è stato il fondatore del Wwf. Storia ritrita. Più che ritrita, ricotta. E gli altri ambientalisti, in scia, hanno lanciato la spugna. Non nel senso di resa. Anzi, è competizione, tra i verdi, a chi produce più sebo. Ed ecco la confessione di Bonelli che, a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, dichiara le sue abitudini quotidiane: fa la doccia con il cronometro in mano. Un minuto di abluzioni.

Trenta secondi di insaponata e trenta di risciacquo. Stop. Lavanda finita. È la sinistra unita senza la i. Più salari, più esalare. Pochi giorni fa, Pratesi è tornato a declinare il suo decalogo in un’intervista al Corriere. Vasca? “Non serve”. Doccia? “Una spugnetta per faccia, ascelle e parti basse” (presumibilmente la stessa). Shampoo? “Fa perdere i capelli”. Barba? “Una volta al mese”. Sciacquone? “Un tiro ogni tre pipì”.

 

 

Inarrivabile. Intanto Bonelli attacca Flavio Briatore: «Fa il patriota e poi ha la residenza a Montecarlo, dà lezioni a tutti, e poi “chiagne e fotte” da Montecarlo! La mia dichiarazione dei redditi è pubblica, la sua? Ci dice quanto guadagna? Porti la residenza in Italia e paghi le tasse qui, e poi ne riparliamo». Argomento - Briatore/Twiga - che ne introduce un altro: «È inaccettabile la strategia di procrastinazione riguardo alle concessioni balneari. Questo esecutivo ora gioca con il tempo, cercando di aggirare le direttive dell’Ue. Bloccano le gare e chiedono 4 mesi di tempo all’Ue per una mappatura che era data per conclusa, truccando il dato e allungando di 3.000 km le coste italiane». Il piano di Bonelli: spiagge libere e lavarsi a mare. Senza cronometro. 

 

 

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