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Vicenza, il Pd all'attacco di Schlein: "Ora basta ambiguità"

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Antonio Rapisarda
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Il bilancio dell’odio rosso andato “in scena” contro Israele e le forze dell’ordine a Vicenza è durissimo: dieci agenti feriti. Tanto sarebbe dovuto bastare per una condanna trasversale e ai massimi livelli: eppure dalle parti di Elly Schlein e dei maggiorenti del Pd non hanno trovato tempo e modo di farsi sentire per stigmatizzare l’assalto.

Per il resto, tante le reazioni di sdegno al corteo dei centri sociali che hanno scatenato il finimondo contro la presenza di un padiglione espositivo israeliano alla Fiera orafa VicenzaOro. Nel primo pomeriggio è giunta la telefonata del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al questore di Vicenza per manifestare la solidarietà agli agenti e «l’apprezzamento per come hanno saputo gestire, ancora una volta, una situazione difficile». Fra i primi a commentare dal mondo delle istituzioni i presidenti di Senato e Camera. Per Ignazio La Russa la condanna «per questi atti di violenza e antisemitismo deve essere netta e unanime». Ferma condanna «per gli atti di violenza e di discriminazione» anche da Lorenzo Fontana il quale ha auspicato che tutti i responsabili «ne rispondano in sede giudiziaria».

Dal governo le parole più dure arrivano dal vicepremier Matteo Salvini che parla di «nazisti rossi che odiano Istraele», mentre il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro punta il dito contro i violenti della sinistra: «Ancora una volta la galassia anarchica svela il suo vero volto: violenza, delinquenza, antisemitismo, odio verso le divise. Orgogliosi di aver aggravato le pene per le aggressioni ai nostri uomini e donne in divisa». Vicinanza alle forze dell’ordine e condanna assoluta per i violenti anti-israeliani da parte del centrodestra. Il coordinatore di Vicenza di FdI, Silvio Giovine, aveva messo in guardia da giorni sulla pericolosità della manifestazione: «Purtroppo è accaduto. Una manifestazione che già dal suo annuncio evidenziava tutta l’ignoranza, l’arroganza, la violenza, l’antisemitismo, il razzismo di queste persone. È il momento di dire basta». Dalla Lega, il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha definito «opera di provocatori di professione» i disordini: «Gli antagonisti e gli extracomunitari che si sono dati appuntamento a Vicenza rifiutano la civile convivenza, le regole della democrazia».

Sulla stessa falsariga il coordinatore di Forza Italia vicentino Pierantonio Zanettin: «Condanno i cosiddetti antagonisti dei centri sociali, autentici professionisti della violenza di piazza». Per il capogruppo meloniano alla Camera Tommaso Foti si tratta di «delinquenti» rispetto ai quali dovrebbe arrivare «la condanna unanime da parte di tutta la classe politica». Eppure Schlein tace, ha evidenziato il capogruppo, «mentre è stata prontissima a condannare la commemorazione di Acca Larentia». Di qui la battuta sugli “impegni” della segretaria nelle ultime ore: «Troppo presa per difendere le Ong, magari è tornata a rivedere il film Kripton...». In pochissimi nel Pd a prendere parola contro l’antisemitismo di sinistra: tutti esponenti della minoranza dem. Fra questi (accanto ai senatori Verducci e Sensi) Piero Fassino secondo cui ciò che è accaduto a Vicenza «indica quanti danni stiano producendo la criminalizzazione di Israele e la diffusione di pulsioni antisemite e antiebraiche verso cui è colpevole e inescusabile ogni forma di passività». E chissà se il riferimento alla «passività» è rivolto anche a qualcuno dei suoi...

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