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Romano Prodi durissimo contro Elly Schlein: "Candidata? La pagheremo cara"

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Con Elly Schlein ancora indecisa su una sua eventuale candidatura alle Europee, Romano Prodi torna a dire la sua. Il fondatore de L'Ulivo non ha dubbi, le candidature dei leader politici alle europee, "questo vale per tutti, sono erosioni della democrazia che rovinano la democrazia. Mi candido per una cosa che non farò, lo faccio per propaganda. Legittimo ma la democrazia fa un passo indietro. La democrazia è in crisi ovunque per mille di questi passi indietro, e la paghiamo cara". Leader del Pd avvisata, mezza salvata. 

Diverso discorso invece sulle primarie. Con Schlein alla guida dei dem, il partito le ha messe in un angolo, ma poco importa a Prodi. Intervenuto a margine di una iniziativa a Firenze per il centenario di Don Milani, l'ex premier le definisce "uno strumento utile ma non sono il Vangelo". A quel punto i giornalisti lo incalzano sui saluti romani in via Acca Larentia, nel giorno in cui si ricordava la morte di due giovani appartenenti al Fronte della Gioventù uccisi da un gruppo armato afferente alla estrema sinistra. "Non so se Acca Larentia sia un reato o no - premette in riferimento alla sentenza della Cassazione - ma quando ho visto le foto mi sono spaventato. Perché quella era proprio un'organizzazione organizzata, e mi ha colpito molto negativamente. Quella era un'iniziativa grossa e ben organizzata". E poco importa se la manifestazione si ripete da anni, anche con Gentiloni e Draghi al governo, per Prodi non c'è pretesto migliore per lanciare una frecciata al centrodestra: "Non so se in passato erano organizzate così, ma credo proprio di no, era un errore anche allora". 

 

 

E sul centrodestra, ecco che attacca: "L'assicurazione del governo Meloni è l'America. Meloni ha fatto un contratto di assicurazione sui due pilastri che la tengono ferma: ha messo un filoamericano agli esteri e un altro a Bruxelles. Questo fino a ora ha dato ottimi risultati perché c'era bisogno in questo momento, soprattutto in una situazione di guerra, di questa non discutibilità di scelte fondamentali". Per il fu presidente del Consiglio "nei confronti degli americani c'è obbedienza, nei confronti dell'Ue c'è ambiguità. L'uno è un contratto di assicurazione tranquillo e l'altro è soggetto a revisioni mensili". Non una parola sul fatto che l'attuale esecutivo goda ancora di grande consenso da parte degli elettori. Certe cose è meglio "scordarle"...

 

 

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