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Capezzone, la rassegna scorrettissima: "Il Pd? Come diceva Briatore..."

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Cosa propongono i giornali in edicola oggi? Sul lato sinistro, nota il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone nel suo "Occhio al caffè", rassegna politicamente scorrettissima, c'è la campagna di Repubblica contro la inesistente censura e l'inesistente bavaglio: "Il bersaglio è il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari e la sua nota chiamata 'ore 11'".

C'è poi "un tentativo di mimetizzare una pagina non brillante del Partito democratico". Quale? "Vi ricordate la consigliera regionale del Veneto che votò contro la legge sul fine-vita proposta dal governatore Luca Zaia? - domanda Capezzone - Alla fine il suo voto risultò determinante per la non approvazione della legge. Dopo essere stata ammonita dalla segretaria Elly Schlein, la signora Bigon è stata privata dell'incarico di vice-segretaria del Pd a Verona".

"Comunque uno la pensi sul tema in questione - sottolinea Capezzone -, non è un bel segnale il fatto che su un tema eticamente sensibile, e io parlo da una posizione opposta a quella della consigliera, in un partito il portatore di una delle due posizioni eticamente sensibili sia messo ai margini dagli altri non depone a favore della vita democratica. Come si chiama quel partito? Ecco, democratico: se la pensi in un certo modo, 'sei fuori' diceva Briatore quando imitava Trump in un certo reality".

 

 

C'è poi la decisione del Viminale di rinviare le manifestazioni dei pro Hamas sabato, Giornata della Memoria: "Si trattava non solo di una provocazione sul piano morale, ma anche di una possibile fonte di scontri e tensioni davvero fuori controllo", chiosa il direttore editoriale di Libero.

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