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Giorgia Meloni, in un video la sfida al G7: "Così tracciamo la rotta"

Francesco Specchia
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Prima degli altri, saranno contenti i pugliesi. Per dire. Il governatore appulo, Michele Emiliano, ce lo danno già per inebriato. Sia dalla scelta di Giorgia Meloni di presentare il 13 giugno prossimo il vertice dei sette grandi nella spettacolare Borgo Egnazia, nella spettacolosa valle d’Itria; sia a causa del simbolo grafico dell’evento stesso, un ulivo secolare – pugliesissimo - che non teme né Putin né la Xylella.

Prima, si diceva, saranno i pugliesi, a plaudire al «terreno fertile tra l’Atlantico e l’indopacifico» evocato dalla premier. La quale premier, appunto, ieri, nel video di presentazione della Presidenza italiana del G7 (sguardo e blazer delle grandi occasioni, spettacolare ripresa con drone dal cortile di Palazzo Chigi, tripudio d’archi in sottofondo), parla di «quel Mare nostrum» che «abbiamo deciso di rappresentare anche nel logo, insieme a un altro simbolo della nostra identità».

 

 

ULIVI SECOLARI
Ossia l’ulivo secolare, con le sue radici solide ancorate nella tradizione «e con le fronde rigogliose proiettate nel futuro. Tra le fronde ci sono 7 olive che rappresentano le 7 nazioni e la loro cooperazione sulle sfide globali», continua la Presidente del Consiglio. Poi, a mostrare grandi sorrisi e grandi aspettative, ci sono tutti gli altri interessati – cittadini, Stati, intere nazioni - che, a livello internazionale, seguiranno le 20 riunioni ministeriali in programma nell’anno a venire del mandato italiano. E le seguiranno attraverso i loro temi «di importanza strategica», dato che l’Italia dimostrerà di «essere capace di tracciare la rotta». Sicché, ecco i tre minuti di video che rimbalza tra le agenzie stampa, ad illustrare, i punti e i campi semantici dell’inedito G7 a trazione meloniana. E qui, nell’introduzione di Giorgia, troviamo la necessità, nel rapporto con i paesi in via di sviluppo, di cooperazione, in un approccio «non predatorio ma da pari a pari», «con un’attenzione particolarmente rivolta all’Africa». Altro buon proposito per il G7: l’IA o AI, che dir si voglia.

 

«Tra le sfide al centro della Presidenza italiana ci sarà anche quella che molti ritengono la più decisiva di questo tempo che è l’intelligenza artificiale, tecnologia che può generare grandi opportunità ma anche enormi rischi oltre a incidere sugli equilibri globali: il nostro impegno è sviluppare meccanismi di governance e fare in modo che l’intelligenza artificiale sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo», dice Giorgia. E dopo l’IA, c’è la difesa dell’Occidente. Sostiene Meloni che «ribadiremo il nostro sostegno all’Ucraina, continueremo a lavorare per la fine della guerra e per arrivare a una pace giusta e duratura. Ci occuperemo anche del conflitto in Medio Oriente delle altre crisi all'ordine del giorno». Questo perché «il sistema internazionale basato sulla forza del diritto è stato messo in discussione dalla guerra di aggressione russa all’Ucraina e la violazione dei principi che tengono unita la comunità internazionale sta scatenando focolai di conflitto in diverse aree del mondo».

E dopo l’IA e la difesa dell’Occidente, c’è la tutela del clima. E dopo l’IA, la difesa dell’Occidente e la tutela del clima, c’è la sicurezza alimentare. E dopo ancora, ecco annunciato il reset sull’energia: costi, produzione, approvvigionamenti nonché lo studio dei nessi causali col clima. E, dopo tutto questo, affiora nel discorso della abitatrice di Palazzo Chigi una «grande importanza alle questioni migratorie». E - detto, fatto - proprio questo argomento campeggia sul programma del fine settimana della premier. Che infatti accoglierà proprio a Roma diversi leader per il “Vertice Italia-Africa”, nel quale si presenterà ufficialmente il Piano Mattei, il progetto di cooperazione che dovrebbe far diventare l’Italia hub energetico d’Europa e, allo stesso tempo, avviare un programma di sviluppo infrastrutturale, economico e occupazionale negli Stati a sud del Mediterraneo che decideranno di aderire all’iniziativa. Il tutto anche per bloccare, per l’appunto, i flussi migratori in uscita. L’Africa è un tema essenziale. Qui, per il succitato vertice, è prevista un’ampia partecipazione con oltre 25 Capi di Stato e di governo delle Nazioni africane, l’Unione Africana, oltre ai rappresentanti dell’Unione europea (ci saranno tutti e tre i Presidenti delle Istituzioni Ue).

IL SISTEMA PAESE
Obiettivo del governo è quello di coinvolgere nel Piano tutto il «Sistema Italia», a partire dalle realtà che a vario titolo si stanno occupando del continente nero (tutto il sistema delle aziende partecipate dallo Stato). L’Esecutivo vorrebbe rendere partecipi del processo anche l’Onu, l’Unione europea, le Istituzioni Finanziarie Internazionali e le Banche Multilaterali di Sviluppo. Inoltre, nei vari incontri che ha avuto, il Presidente Meloni ha riscontrato l’interesse di molti Stati partner dell’Italia a contribuire e a sostenere progetti comuni. Il suddetto vertice si terrà il 29 gennaio a palazzo Madama. Si inizia.

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